sabato 26 dicembre 2009

Mongolfiere per volare alto, luci e suoni nel salotto buono della città.

Amo le installazioni di arte contemporanea a Piazza del Plebiscito, questo rito che si svolge da 15 anni. In una città dove ogni pietra ha una storia, nella piazza più imponente e affascinante trova spazio l'arte contemporanea di artisti stranieri che propongono una prospettiva di Napoli e delle sue mille sfaccettature.
L'anno scorso è stato il turno del belga Fabre, ne parlavo qui in un post con tanto di foto e belle speranze per quest'anno che si sta chiudendo (per quanto mi riguarda molto bene).
Per questo 2009 in piazza c'è il tedesco Carsten Nicolai, in arte Alva Noto. L'opera s’intitola «Pioner II», mongolfiere illuminate ad elio sorvolano Piazza del Plebiscito. Questa la Gallery sul Corriere del Mezzogiorno.
Si tratta di palloni aerostatici collegati al suolo da cavi metallici, mentre suoni di sottofondo rimandano alle onde telluriche del Vesuvio. L’opera è stata progettata da Alva Noto per la mostra «Barock», al Museo Madre, è ispirata al rapporto antagonista che la città vive con il proprio sottosuolo.
Sarà in Piazza del Plebiscito fino al 10 gennaio, ma mentre scrivo, degli amici mi dicono che l'installazione è momentaneamente sospesa per il vento. Spero di vedere queste mongolfiere luminose al più presto.

lunedì 7 dicembre 2009

Prendi su un pò la chitarra Niccolò

Sembra che abbia detto così a un gruppo di amici Niccolò, sembra di essere "fra di noi", quando i grupponi si sfasciano e ne rimane solo uno zoccolo duro e si è ancora più uniti. Un divano, un paio di birre e un amico che strimpella. Poi giù tutti in coro a pensare "questa la so". Eppure siamo in un un capannone, un locale particolare a Milano, "La salumeria della musica". Prosciutti appesi e qualche tavolino. Tanta gente. Davvero carino. Siamo arrivati qui tu ed io in tram, ho detto "vorrei una piadina" e la piadineria si è materializzata a pochi metri. Avevi pensato anche a questo? potrei scommettere che anche questo è opera tua. Hai pensato a tutto tu. I biglietti di questo concerto mi son caduti sulle scarpe mentre aprivo un pacchetto. Non avevo capito lì per lì. Ho dovuto leggere con cura il font piccolo sul cartoncino giallo e alzando lo sguardo ho visto te incerto e dubbioso, pensavi: "le piacerà?avrò fatto la cosa giusta?". Certo che sì. Ed eccoci qui, reggiamo i cappotti sulle braccia e ascoltiamo le canzoni di un cd da comprare. Frasi da dedicarci ed emozioni da non dimenticare. Un cd che lontano da te sto consumando, ruota vorticosamente nel mio pc, nella radio che mi hai regalato, e sento un pò di quel caldo della Salumeria, tu che mi abbracci. "Se potessimo spingerci insieme oltre i confini del tempo, se potessimo andare lontano senza avere paura, come certe idee, come le maree, come le promesse...che ti faccio io. La mia promessa".

Forse erano rondini

Non so cosa fossero. All'inizio ho guardato i cielo e mi sono sorpresa di vedere questo stormo volteggiare su piazza Garibaldi. Mi aspettavo sparisse dopo poco, giusto il tempo di danzare sotto lo sguardo di chi salutava una valigia piena e un affetto prendere il bus verso un'altra regione. Invece a quello stormo se ne è aggiunto un altro e un altro ancora. Il cielo si è fatto screziato di rosa, il sole calava, e questi uccelli danzavano. Prendevano forme tonde, forme appuntite. Scrivevano appunti nell'aria. Tantissimi eppure un solo movimento. Un saluto. Sono andati via e dopo poco l'autobus è partito. Ciao. Ciao. E buona fortuna.

mercoledì 2 dicembre 2009

Pulcinella di plastica

Un pezzo di Napoli sopravvive anche in chi ne rinnega le qualità, perchè si è trasferito altrove da tempo. Non respira più l'odore della storia passata fra il Vesuvio e il Golfo ma la nebbiolina e la compostezza sotto un cielo sempre velato. Eppure, anche nelle case più piccole trova spazio un pulcinella di plastica, una moka vecchio stile, una veduta stereotipata con il mare.
Credo sia una sorta di herpes che emerge anche a distanza di anni e chilometri in chi è stato contagiato e ha qualcosa di Napoli che gli scorre fra le vene. E' un qualcosa che torna di tanto in tanto e non è mai sopito. E che permette quella una stupefacente sensazione. Anche quando senti parlare di criminalità, ascolti chiacchiere sulla monnezza o farneticazioni su leggi aggirate impunemente, nella mente si staglia il profilo del Maschio Angioino visto dal San carlo in un giorno di sole, e allora nonostante tutto, ce vulisse turnà.

giovedì 19 novembre 2009

Sbagliando prendi la strada giusta

E lì incontri il mare, calmo piatto e scuro. Le navi da crociera che sbuffano fumo nero, la biglietteria del porto deserta in novembre. Ma il sole è caldo e forte e ti ricorda quante volte sei stata qui al porto. Quest'anno tante. Una volta per raggiungere Procida e fare una fuga romantica, altre due per raggiungere Ischia e il mio migliore amico. Tutte toccataefuga. E tutte memorabili.
Con Marco di Bristol che esclama "qui è meglio di Mugnano" davanti al tramonto dalla Chiesa del Soccorso che mi strugge solo al ricordo. O a cantare canzoni e renderci sceme e felici insieme a Carla in questo insolito e insospettabile trio con Gennaro. Oppure ancora a guardarti dormire sotto ad un faro illuminato dai raggi di sole che annunciano l'estate.

martedì 17 novembre 2009

Antenna Uno e Nano

Il martedì alle 10.30 circa sono in onda con Mena di Antenna Uno per uno spazio dedicato agli appuntamenti della settimana in giro per la città di Napoli, spazio radiofonico in collaborazione con il free press nano. Buon ascolto!

sabato 7 novembre 2009

La settimana della ricerca sul cancro

E' la settimana della ricerca sul cancro, ricordiamoci anche che fra Marigliano-Nola-Acerra l’indice di mortalità per tumore è ben più alto rispetto alla media nazionale. E risposte certe in questo senso non ne abbiamo ancora avute.

giovedì 5 novembre 2009

Il bello della radio

In metropolitana, quando fai un tragitto che ogni giorno ti sembra sempre più lungo, la mente vaga.
Con le cuffiette ascolto musica e riesco a malapena a distringuere la batteria per lo stridere del vagone sulle rotaie, e proprio questo mi aiuta a immaginare, ricordare...
Oggi avevo mentalmente speso già tutti i soldi appena guadagnati nelle prime 3 fermate. Me ne mancavano almeno 10 e così ho dovuto cercarmi un altro pensiero. Sono finita su uno dei miei amori, su una delle mie passioni, la radio. E una cosa curiosa che mi succede ogni volta che dico: "lavoro in radio" è che gli occhi della persona a cui lo hai appena detto si spostano un pò a destra. In quel momento solo le sue orecchie si concentrano su di te. Lui/lei è un gigantesco orecchio che analizza ogni suono che emetti per una manciata di secondi hai catturato tutta la sua attenzione, è attento al 100% perchè ti sta ascoltando, non ti vede più. Poi quello spazio che il suono ruba all'occhio svanisce e torni ad essere per chi ti sta di fronte anche un'immagine, che lo distrae. Sta tutta lì la potenza del suono, avvolge e ti prende in tutto e per tutto. L'immagine. A quella puoi stare solo di fronte.

mercoledì 21 ottobre 2009

Lezioni di storia

Non una storia qualsiasi, la storia di Napoli in 10 incontri all'Auditorium Rai di Viale Marconi.
Stasera terzo appuntamento, va in scena la Napoli Ducale e Bizantina.

domenica 13 settembre 2009

“Lo cunto de lu mare - Storie di viaggio”

Dopo il successo del marzo 2008, la collaborazione tra l’Associazione Whipart Onlus e CMM – Compagnia Marittima Meridionale ha dato vita, per il secondo anno consecutivo, alla collettiva d’arte contemporanea “Lo Cunto de lu mare”.

Le “Storie di Viaggio” sono il tema affrontato quest’anno dagli artisti partecipanti, che esporranno le loro opere – dal 16 al 22 settembre 2009 – nella moderna e suggestiva cornice della Stazione Marittima di Calata Porta di Massa, nel porto di Napoli.

Sessantuno tra dipinti, sculture e fotografie, ma anche installazioni e tante opere realizzate con innovative tecniche miste racconteranno al pubblico “in partenza” la metafora dell’intimo viaggio dei trentasette autori scelti tra coloro che hanno partecipato alle selezioni. A loro disposizione un’eccezionale ed insolita vetrina, il porto, che realizza l’obiettivo di rendere l’arte fruibile anche al di fuori dei convenzionali spazi museali, in linea con le stazioni e le metropolitane dell’Arte.

Il vernissage della mostra si terrà mercoledì 16 settembre, a partire dalle ore 19. Tra gli ospiti della serata, anche il duo musicale “Il riso degli stolti” e “Il trio della posteggia”.

E per un viaggio nel virtuale, la mostra “Lo cunto de lu mare - Storie di viaggio” sarà anche su Second Life presso la Torre dell’arte alla CSW Island.

Dal 16 al 22 settembre 2009 dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00

Stazione marittima CMM- Calata porta di Massa, Molo 18 – Napoli

Ingresso libero

Info e catalogo su www.whipart.it

giovedì 23 luglio 2009

Clau-dio! Clau-dio!

Nun se po' capì. Quando riesci a strappare i tuoi genitori agli impegni e riesci ad andare insieme a loro in una bellissima serata estiva nella splendida cornice della Reggia di Caserta ad ascoltare il concerto di Claudio Baglioni. Clau-dio, Clau-dio! intanto si affacciano le stelle, la musica è carica di ricordi e tutti e tre ci stringiamo e cantiamo canzoni che sono pezzi di storia, della nostra storia.
Poi io mi commuovo e piango come una fontana, mamma e papà si abbracciano come eterni fidanzati e Claudio canta la "mia" canzone! Una serata che non dimenticherò mai.

venerdì 17 luglio 2009

I miei vicini

Meritano un post tutto per loro, i miei vicini. Sono: Oronzo, la Bestemmiatrice e la Fumatrice.
Ineguagliabili. Mi auguro che non ce ne siano in giro di altrettanti esempi.

Oronzo ha la testa pelata ed è inevitabile accorgersi che è rientrato o che sta uscendo di casa. E' fondamentalmente rumoroso (a dir poco). Si sveglia al mattino e sbadiglia rumorosamente in pantaloncini sul suo ballatoio che confina con il mio. Se è in vena sputa oltre il cancello, in strada. Anche questa operazione viene fatta rumorosamente. Quando torna, con qualsiasi mezzo di locomozione, deve bussare forsennatamente "pe pe pe pe" e chiamare a gran voce la moglie che si chiede ancora "chi è?" (ma chi può essere se non questo bocconcino d'uomo che hai spostato?!).
Oronzo e signora hanno avuto da poco due gemelli, i bambini sono silenziosissimi, incredibile.

Sul lato sinistro di casa mia c'è la Fumatrice. Credo abbia la mia età, quando tiro su la tapparella al risveglio me la trovo sulla finestra a fumare con l'immancabile mollettone giallo nei capelli, che si mangia le unghie mentre tira una boccata dopo l'altra di fumo. Ha due figli. Infatti la prima immagine che ho di lei è di un pancione enorme, seduta su uno scalino a fumare. Non mi ha fatto una buona impressione, sin da subito. Da una settimana oltre ad urlare come un'ossessa contro i due pargoli e fumare ha un altro hobby per dar fastidio. Mette lo stereo a palla con i neomelodic singer e ci canta su a squarciagola. Mi viene in mente che è l'esatto prototipo di invitata alle cerimonie con cantante annesso. Di quelle che si sbracciano di fronte al pseudoartista e si fanno firmare gli autografi con foto ricordo. E' lei non c'è dubbio.

Dulcis in fundo c'è la Bestemmiatrice, potrebbe essere la madre della Fumatrice, hanno molto in comune. Ha uno stuolo di figli che non sono mai riuscita a contare (5-6, chissà?) si alza al mattino e bestemmia. Alterna la bestemmia alla sigaretta tutto l'arco delle 24 ore. Urlano per dirsi anche "passami il sale" in famiglia e la giornata è scandita da accesi dibattiti e scaramucce.

Insomma un bel vicinato, che non smette mai di sorprendermi (in negativo).
Vi state chiedendo perchè sono ancora qui? Amo il folklore.

lunedì 29 giugno 2009

Si cambia

Dove eravamo rimasti.
I referendum sono di nuovo miseramente falliti e Silvio tiene una fetta di elettorato.
Potrei riscrivere la mia tesi di laurea: Il fallimento dei referendum. Nulla di nuovo sotto il sole si potrebbe dire, se non fosse che in questo fine giugno il sole non s'è visto. Metereologicamente parlando. I weekend degli irriducibili della tintarella sono finiti in solarium ed io sono rimasta a studiare per uno dei 10 esami che mi mancano per concludere questa insignificante specialistica.
Così divago su questo blog per troppo tempo abbandonato, ma voluto e coccolato, in questo penultimo giorno di un piovoso e freddo giugno.

domenica 7 giugno 2009

Fenomenologia del mio voto

Una manciata di ore ci separano dalla chiusura dei seggi: amministrative ed europee. Massima espressione del governo multilivello.
In questa occasione le informazioni sono state scarse e cattive. Sappiamo tutto del collier di Noemi, non sappiamo niente del referendum del 21. Potenti mezzi di distrazione di massa.

Ho dovuto cercare la mia tessera elettorale nei meandri dei cassetti di camera mia, perchè non era insieme alle altre dei votanti di questa casa. La mia tessera si era autoesclusa.
E pronta a farmi timbrare il terzo spazio libero sulla cartoncino beige sono andata al seggio in una scuola che non conosco, di questo paese - il mio - che non frequento se non per i miei 80 metri quandri di casa e vialetto per la pipì del mio cane.

Cinque persone al seggio. A votare? No. Uno dice buongiorno, l'altro 'rno, uno prende la tessera, l'altro mette il tibro, 4 su 5 ti guardano per vedere se sei tu e l'ultimo ti apre la scheda e ti da la matita-simil-ikea (quest'ultimo è un gran lavoratore!).
A circa 150 euro ciascuno moltiplicato per il numero di seggi e delle scuole etc, i soldi dei contribuienti non razionalizzati si moltiplicano esponenzialmente. E vabbè.

Mi avvio alla postazione con il lenzuolo giallo delle provinciali e il fogliettino arancio delle europee. In alto una scritta con tanto di punto esclamativo nero su bianco: "non sovrapporre le schede!"
E voi fate presentare meno partiti così non devo portare un lenzuolo in cabina! mi verrebbe da scrivere sotto l'avviso, ma sorvoliamo.

Devo esprimere il mio diritto-dovere. Inizio dalle europee, su quello ho le idee più precise.
Chiariamo, non ho grandi perpessità in politica. So da che parte stare quasi sempre, e la politica non fa eccezione. Ma voglio calibrare bene il mio voto.
La prima X è fatta. Ripiego la scheda arancione e affronto la gialla.
Liste lunghissime e tanti simboli. Mi soffermo un attimo a riflettere sulla loro collocazione. Alcuni simboli mi rifiuto proprio di vederli. Poi un ultimo scarto fra pro e contro e vai con un'altra X. Richiudo il foglio e mi da la sensazione di una vecchia cartina stradale che non sai come sistemare.

Esco e imbuco foglio giallo nell'urna gialla e foglio arancio nell'urna arancio (facile no?), restituisco la matita e mi riprendo la tessera e la carta d'identità, poi mi rendo conto di essere stata troppo veloce e per questo ho tolto il da fare ai 5 che sono lì a braccia conserte.

Spiacente.
Arrivederci.
Arrivederci.

venerdì 5 giugno 2009

A ridosso delle elezioni

Tappano i buchi del manto stradale, i vigili escono dai bar e si posizionano sugli incroci, gli autobus passano più spesso e mettono addirittura uno specchio richiesto tre anni fa! In vista delle elezioni succede questo e tanto altro.
Evviva la caducità dei governi, elezioni tutti i mesi, per un Paese migliore.

sabato 30 maggio 2009

24 ore a Procida

Mica tanto piccola, anzi. E che sarà mai la google map indica 17 minuti dal porto al Faro, ma in salita. Procida è la più piccola dell'arcipelago napoletano: Ischia, Capri e Procida. Ha tante case colorate a tinte tenui che affacciano sul mare. Sembra che si spintonino a vedere chi arriva al porto.
E poi arriviamo noi. Occhiali da sole e sorriso, tutto sembra bello, tutto è lontano. Anche solo per 24 ore questa è la nostra isola.

mercoledì 20 maggio 2009

Speciale Notecologiche su F2 radio Lab

Tornano gli speciali di Notecologiche, il format ecologista di F2 Radio Lab - la radio dell’Ateneo Federico II - e tornano Raffaele Del Giudice e Simona Bassano di Tufillo ai microfoni della
web radio federiciana.
Il Direttore di Legambiente Campania e la vignettista di "Star Trash" Sacchetti in mondovisione, saranno ospiti del programma ideato e condotto da me, Marianna Sansone.
L’appuntamento è su Radio F2 (www.radiof2.unina.it), la radio dell’Ateneo
Federico II di Napoli, Mercoledì 20 maggio dalle 16.00 alle 17.00.
Per seguire in streaming la trasmissione: www.radiof2.unina.it e poi cliccate il banner "ascolta".

Per porre domande agli ospiti:
redazione@radiof2.unina.it
radiof2.unina@gmail.com
notecologiche@gmail.com


Link dell'evento:
http://www.facebook.com/event.php?eid=101361101792&ref=mf

Grazie della partecipazione!

sabato 9 maggio 2009

Il corpo delle donne

Accedendo a questo link potrete vedere un documentario importante: "Il corpo delle donne" una vivisezione dell'immagine femminile in tv.
Di Lorella Zanardo e Marco Malti Chindemi.
E' quella che viene proposta in tv l'immagine femminile? Arriviamo addirittura a "guardarci con gli occhi degli uomini" deturpando con rigonfiamenti vari il nostro corpo senza mai accettarci davvero.

mercoledì 15 aprile 2009

Nasce Stella: dal seme congelato del papà 22 anni prima

Prima di intraprendere la chemioterapia a 16 ha congelato il suo seme, dopo 22 anni è nata Stella. Di questa notizia nelle home page di Repubblica e Corriere non c'è traccia. Al Tg la maggior parte del servizio era dedicata alla domanda: "cosa penserebbe un bambino se nascesse dal seme di un uomo congelato 400 anni prima?". Che senso ha discutere di questa eventualità?

L'articolo qui

domenica 5 aprile 2009

Addio a "Sentieri"

E' stata la regina delle soap, sopravvissuta al passaggio dalla radio alla televisione, in onda da 72 anni e sta per chiudere i battenti.
Sto parlando di Sentieri, o meglio nella versione americana: The Guiding Light.
Questa soap ha anticipato anche temi di grande attualità come la clonazione. Attraverso queste puntate le donne italiane hanno iniziato a scoprire dimensioni diverse e più emancipate.

Il prossimo 18 settembre sugli schermi passerà l'ultimo "This is the time to rememeber...".
Un pezzo di storia che se ne va, Sentieri un tempo era un appuntamento fisso del primo pomeriggio, da guardare insieme anche solo per criticare, per dire: "ma com'è possibile tutto questo?!".
A questo punto temiamo per Beautiful, Forrester avvisati.

Nano di Aprile

giovedì 26 marzo 2009

Apre l'inceneritore di Acerra

Le prossime generazioni sono già lì e ci additano come quelli che hanno permesso la costruzione di un inceneritore nella zona più fertile della Campania.
Un mega-forno che si ostinano a chiamare termovalorizzatore dove bruceranno tutti i rifiuti - compresi quelli che potrebbero essere riutilizzati e i materiali speciali - ma soprattutto, in quella enorme bocca andrà fagocitato il futuro, la speranza. Al rogo anche le vite dei malati con diagnosi impronunciabili e incurabili, a favore del più grande e importante interesse economico.
Così l'inceneritore viene inaugurato come si vara una nave da crociera, in pompa magna.
I nostri figli e i figli dei nostri figli penseranno a noi con rammarico, perchè invece di separare ciò che non ci occorre più preferiamo respirarlo, berlo e mangiarlo.
Perchè amma pensat a oggi e nò a dimane.

sabato 21 marzo 2009

Fortapasc il film su Giancarlo Siani


La sala del cinema-teatro comunale "G. Siani" era gremita ieri sera, come ad una prima. A riempirla un pubblico trasversale mobilitato dalla proiezione di "Fortapàsc", il film di Marco Risi sulle ultime settimane del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985.

Una proiezione carica di significato, perchè il film visto già come tributo , è stato proiettato gratuitamente nel cinema comunale di Marano intitolato a lui e nella città dei mandanti del suo assassinio.


Giancarlo era corrispondente de Il Mattino di Napoli da Torre Annunziata, aspirava a fare il giornalista, non lo era ancora, era un abusivo. E lui voleva fare il “giornalista-giornalista” non il “giornalista-impiegato”, riprendendo le battute del film. Venne freddato la sera del 23 settembre sotto casa sua al Vomero con dieci colpi di pistola, aveva ventisei anni. Ma aveva la consapevolezza del ruolo di chi può mettere al corrente le persone di ciò che realmente succede. Sapeva la differenza fra giusto e sbagliato, anche se la prima strada da percorrere è infinitamente più difficile alle volte, della seconda.


Marco Risi lo dipinge proprio così in questa pellicola, nella sua sconcertante semplicità: una biro e un taccuino, tante domande e suole delle scarpe consumate. La sua storia personale, a tratti anche troppo romanzata, si incrocia con quella dei protagonisti della camorra, rappresentati secondo l’iconografia classica post-gomorra. Le ultime battute del film sottolineano come ci siano voluti 12 anni di indagini e 3 pentiti per assicurare alla giustizia gli assassini di Giancarlo Siani.


Sia per la vicinanza affettiva e geografica dei luoghi dove si svolgono i fatti che per il mestiere di Giancarlo, sin dall'inizio della pellicola sono stata presa da una sorta di nausea. Un rigetto per tutto quello che il film-realtà mi stava buttando in faccia. Sullo schermo c'era ancora una volta una Napoli orribile, irrecuperabile.


La sceneggiatura particolareggiata mi ha fatto venire in mente un sacco di domande, alcuni espedienti narrativi mi hanno fatto storcere il naso. Giancarlo parla agli studenti di allora come se fossero quelli di oggi, intendo dire la figura che è oggi. E dubito che allora il suo spessore umano fosse stato riconosciuto. Per dare un esempio di ciò che ho trovato eccessivo nella rappresentazione di Risi, e per darne un altro, il Giancarlo che abbozza un sorriso di autocommiserazione alla vista dei suoi killer.

In più questa forte dimensione romantica-personale con cui Giancarlo viene descritto, dove inizia il "ricamo" della sceneggiatura e dove finisce il "fatto"? Qual è la percentuale di verità e finzione?


Bravo l'attore Libero De Rienzo, che è riuscito a dare un'interpretazione che va a sovrapporsi perfettamente all'immaginario collettivo su Giancarlo Siani.

domenica 15 marzo 2009

Novità editoriale: Blitz

Torno da un weekend di relax nelle meraviglie della costa sorrentina e mi ritrovo una novità editoriale, un'iniziativa ecologista, il gemellaggio proposto dalla De Filippi fra Amici e X-Factor e l'imminente uscita di Fortapàsc. Ma approfondiamo una cosa per volta.

Blitz è un nuovo quotidiano esclusivamente on line, "l'on-line che si stampa", infatti l'impostazione grafica è cartacea, squadrata ed essenziale. La presentazione copincollata per alcune righe: "La gente, colpita dalla tempesta finanziaria, ha tagliato spese di ogni tipo, compresa quella minuscola che serviva ad acquistare il giornale. Di qui le previsioni apocalittiche secondo cui il giornale cartaceo è destinato a scomparire, principalmente perché le notizie si trovano a iosa e gratuite su Internet". Per il momento non vedo firme e si nota che sia un work in progress, ma tocca seguirlo un pò per farsi un'idea.
Stiamo a vedere.

venerdì 6 marzo 2009

Tieni duro, Patch Adams

Ha 57 anni e ci ha fatto commuovere e ridere con film come "Genio ribelle", "Patch Adams", "L'Uomo Bicentenario" e "Al di là dei sogni". Il Premio Oscar Robin Williams sarà operato al cuore per la sostituzione della valvola aortica, l'attore è da qualche giorno in osservazione in un ospedale di Miami dopo aver accusato problemi respiratori.

domenica 1 marzo 2009

Il pizzaiolo donna

Simpatica parentesi del sabato sera. In attesa della partita Juve-Napoli e del deserto annesso (non perchè avessi la minima idea di passare 90 minuti a guardarla) siamo andati a comprare un metro di pizza più gusti, nella piccola pizzeria vicino casa.

Con sorpresa dei signori chiusi in grossi cappotti, di ragazzi che arrivano in scooter fin dentro il negozio e di signore affaccendate, dall'altro lato del bancone, immersa in farina, mozzarella e pomodoro, c'è una deliziosa donnina con i capelli ricci. Sì, una pizzaiola. Che stende la pasta facendola roteare sulla testa con le sue mani piccole e sistema sulla superficie bianca ogni delizia: dai fagioli alla messicana alla bolognese. E tutto questo lo fa con un largo sorriso e una battuta per tutti.

L'atmosfera intorno al forno delle pizze è calda, accogliente. E non ti accorgi di aver aspettato mezz'ora per la tua margherita. L'attesa è intervallata da piccoli siparietti nei quali ti rendi conto che non potresti mai essere in un'altra città, qui puoi essere solo a Napoli. Nel momento dell'estrazione del Lotto il ritmo frenetico della pizzeria rallenta e la fame dei clienti si placa. Il volume delle canzoni spagnoleggianti viene abbassato e si fissa tutti insieme lo schermo blu con le ruote e i suoi numeri. Nessuno tira fuori i foglietti arancioni, tutti hanno in mente i numeri giocati, e poi i numeri nun se ricen, nun se fann sapè. Poi con il rammarico generale di chi non ne ha beccato uno o di chi ci è andato vicino, il ritmo riprende e la musica si alza.
La pizzaiola sentenzia: "beat a cchì e tten sti nummer" e torna ad impastare.

La maggior parte delle persone che entrano e ordinano si soffermano un pò su questa figura, gli sembra strano, ci mettono un pò a metabolizzare e poi si arrendono davanti alla sua bravura. Ma quasi nessune riesce ad andar via senza esclamare: "mai vista una pizzaiola"!

lunedì 23 febbraio 2009

Ex, un film dove gli amori non finiscono

Al contrario della malinconia che ci suscitano queste due lettere accostate "E" "X" il film non è sugli amori finiti. La pellicola di Fausto Brizzi è tutt'altro. E' uscita nel periodo sdolcinato di San Valentino e infatti non è affatto male vista mano nella mano con la persona amata davanti al grande schermo del cine. Provare per credere.

E io che di solito storco il naso davanti alle commedie affollate, di più personaggi, di più persone e storie, mi sono innamorata di questo film.
Provate a pensare il nome di un attore o personaggio dello spettacolo italiano? Ecco c'è il 50% delle probabilità di ritrovarlo in questo film. Ci sono coppie come Nancy Brilli e Vincenzo Salemme, oppure Flavio Insinna e Claudia Gerini. C'è una brevissima partecipazione di Elena Sofia Ricci divorziata con Claudio Bisio, protagonista di una scena surreale sull'evoluzione del rapporto padre-figlia. Alessandro Gassman lo ritroviamo di nuovo in una specie di caricatira di se stesso o dell'uomo bello-e-basta, che si contende la fidanzata (o ex, questione di sottigliezze) con Fabio De Luigi, prototipo di uomo-sfigato. E tutte queste storie sono fra loro incrociate, o meglio stanno una dentro l'altra e in alcuni casi si toccano con delicatezza, si passano la palla in un delicato minuetto.

Il film inizia con le separazioni, i litigi e cresce su questi personaggi attraverso le loro vite e le situazioni in cui si trovano. Ma verso la fine, quando hai riso e pianto a intervalli regolari, tutte le storie trovano il loro sbocco verso il "vissero felici e contenti". Don Lorenzo lascia l'abito ecclesiastico per i baci di Elisa, Marc e Giulia che si ritrovano all'aereoporto di Tokyo... Sorrisi e tenerezze a profusione.

E poi forse mi è piaciuto tanto perchè la storia più romantica riguarda Giulia e Marc, il loro amore nasce sotto la Tour Eiffel, continua davanti al Mouline Rouge e si compone di piccoli pessi di puzzle che non sono che frammenti di carta separati.

mercoledì 18 febbraio 2009

Flavio Insinna in "Senza Swing" a Napoli

Dai pacchi al palcoscenico con la stessa capacità di coinvolgere gli spettatori. Flavio Insinna tolti i panni ecclesiastici ritorna al primo amore: il teatro, e presenta uno spettacolo non inedito "Senza Swing".
Lo spettacolo rivisitato aveva come titolo "La Banda", infatti intorno a una banda ruota la storia e lo stesso palco che Flavio regge per più di due ore senza interruzione. Una decina di personaggi che riesce a vestire senza trasormarsi con la sola forza dell'interpretazione. Due i personaggi principali, il Maresciallo Bellini che ha a cuore la banda e il suo futuro, e un furbetto romano che alla fine avrà il giusto compenso al suo opportunismo. Non svelo altro, la tournè di Flavio Insinna e la banda è lunga, questa settimana sono a Napoli al Teatro Diana. Lo consiglio.

mercoledì 4 febbraio 2009

Ma quand'è che ho fatto le medie?

Sono cambiate tante cose in più di dieci anni ma il murales che facemmo l'anno in cui la scuola fu intitolata a "Giancarlo Siani" è rimasto lì, a testimoniare che è questa la scuola giusta e non mi sono sbagliata a venire fin qui.
Di fronte c'era un orto e adesso un parco residenziale, è rimasta la sala giochi però, per unire l'utile al dilettevole nei pomeriggi dopo la scuola.

Oltre i due cancelli e le scale, lo spazio che si apre varcata la soglia è ampio e chiaro. E ora che ci penso al secondo piano di questa scuola non ci sono mai salita, non c'è stato mai forte richiamo infantile di scoprire il piano alto. Chissà perchè. Le aule dove siamo stati erano sempre quelle affacciate sulla strada, calde in primavera e fredde d'inverno. Una prigione allora, un tenero ricordo adesso.

Il tempo di ruotare lo sguardo dalle targhe ai cartelloni colorati sulle pareti che ho incrociato lo sguardo di un omone con la barba quasi tutta bianca, non mi ha detto "ciao", mi ha detto: "non dire quanti anni sono passati!". Era uno dei professori che mi incuteva più timore, con quella sua barba tutta nera un tempo e la voce grossa ancora adesso. Un abbraccio e un "arrivederci" e con passo lento dal lato opposto arriva una professoressa con gli occhi azzurrissimi, circondata dalle sue alunne, si sta avviando in classe.
Nei suoi occhi c'è un guizzo improvviso e capisco che le ho ricordato qualcosa, non solo qualcosa, quando mi avvicino mi dice il nome, il cognome, com'ero piccola e schiva un tempo. Poi fa su e giù con le mani per indicare che sono cresciuta. "Eh, educata, attenta, bravissima in lettere!" mi dice e si gonfia d'orgoglio quando le racconto cosa faccio (un pò il merito è suo). Mi porta in classe e mi presenta sull'onda dell'euforia, i ragazzi su alzano in piedi, in imbarazzo gli chiedo di stare seduti perchè altrimenti "mi sento vecchia". Vorrei sedermi lì fra loro e ascoltare ancora una lezione della professoressa, Dante, I promessi sposi, Pascoli, anche le cose più noiose. Ascoltare "la prof" e fare disegnini sul libro con la matita, guardare distrattamente alla finestra mentre alla cattedra l'insegnante è distratto dai suoi crackers, e aspettare la campanella. Uh, che tuffo nella mia storia che ho fatto oggi!

sabato 31 gennaio 2009

Sette Vite, Muccino e Smith di nuovo insieme

Appena una stelletta e mezza assegnata dal critico Lou Lumenik per Sette anime sul New York Post. Un po’ poco per il film che vede di nuovo insieme Gabriele Muccino dietro la macchina da presa e Will Smith come protagonista, dopo La ricerca della felicità (2006).

Il pubblico premia – il film è al secondo posto negli incassi Usa - e la critica demolisce. Un copione già visto. La pellicola in America è vietata ai minori di 13 anni non accompagnati e nel primo weekend di programmazione nelle sale ha incassato 3.896.159 euro. Il titolo italiano, come spesso succede, non traduce perfettamente il significato di “Seven Pounds” che sta per sette libbre e fa riferimento al pound of flesh (una libbra di carne umana) che “il mercante di Venezia” shakespeariano chiedeva ad Antonio per estinguere il suo debito.

Seven Names. Seven Strangers. One secret” dietro questo trailer il candidato all’Oscar Will Smith è nei panni di Ben Thomas, un agente dell’IRS logorato dall’aver commesso un irreparabile errore: aver causato la morte di sette persone in un incidente stradale. Ben non riesce a darsi pace e schiacciato dai sensi di colpa inizia un cammino di redenzione nel quale cambierà la vita a sette persone. Per farlo però prima osserva le loro vite e valuta se le loro anime meritano di essere salvate. E qui si incastra il tassello romantico del film, entra in scena di Emily, una delle sette anime di cui il protagonista decide di prendersi cura, interpretata dalla bellissima attrice Rosario Dawson. La donna malata di cuore, sarà capace di donargli proprio quell’amore che lui pensava di aver perduto per sempre. Emily lo metterà di fronte ad un bivio: tornare a vivere o lasciar vivere.

Il regista Muccino parla di una vicenda simbolica, cupa, estrema, sul potere salvifico dell’amore, una storia dura da digerire e che una volta alzati dalla poltrona del cinema continua a scorrerti dentro. Il montaggio lascia molto spazio al non detto, al celato e la trama per metà del film rimane non chiara. Ma proprio tutta questa suspance lascia gli spettatori incollati allo schermo per tutta la durata del film.

Per quanto riguarda Will Smith, l’interprete dopo la redenzione economica del broker Chris Gardner, che intendeva la felicità come ricchezza in La ricerca della felicità, indossa i panni di questo Ben Thomas che stavolta è alla ricerca di redenzione spirituale che metta a tacere il dolore provocato e il rimorso. Negli occhi scuri di Smith durante i 125 minuti del film passano tante sfumature di emozioni, dall’angoscia alla commozione: “in sette giorni Dio creò il mondo, in sette secondi io ho distrutto il mio”. Insomma una nuova ricerca per l’ex Principe di Bel Air che parla del film come “un’opportunità di raccontare una storia sul fondamentale tema umano che continua ad affascinarmi: come riescono le persone a superare dei grandi traumi? Come fare ad andare avanti quando tutto va storto? In questo senso, Sette anime è una storia di redenzione, che ha anche un finale decisamente inaspettato”.

martedì 27 gennaio 2009

Notecologiche, dove siamo un anno dopo

Un piccolo progetto intrapreso con amore in un pessimo momento per la terra in cui affondano le mie radici. E un anno dopo lo trovo segnalato sull'Unità. E' una soddisfazione personale voltarmi indietro e vedere quanta strada questo progetto partito dal nulla ha fatto, e spero che sia servito ad informare e mettere in comunicazione quanti, questa città vogliono guardarla rifiorire anche sotto il punto di vista ambientale.

Da oggi c'è una pagina su facebook che raggruppa le immagini delle interviste e gli "amici" nuovi e vecchi. Perchè quando siamo partiti numerosi ed entusiasti Raffaele Del Giudice ci disse "fate rete" e quel monito non l'ho mai dimenticato.

Un "grazie" ad Antonio: preciso, attento e puntuale redattore, con cui adesso condivido questo progetto e la mia vita.

giovedì 22 gennaio 2009

Il risultato della legge 40?

Si moltiplicano i ricorsi in tribunale e calano le nascite. Non sarebbe ora di avviare una discussione seria con persone competenti e mettere fine a questo ottuso groviglio di leggi?

(la Repubblica)

lunedì 19 gennaio 2009

Effetto "Costa Crociere" dopo Parigi

L'anno non poteva iniziare meglio. L'8 gennaio sono partita con la mia metà verso la metà più romantica del mondo: Parigi. Il bagaglio era scevro di condizionamenti, pieno solo di sciarpe e cappelli. Un occhio al meteo e una sfogliata alla guida, appena fuori all'aereoporto di Orly ho respirato un'aria nuova, che mi metteva euforia e allo stesso tempo serenità. Voglia di non pensare a nulla e di riempirmi gli occhi di tanta bellezza.

La città era coperta da uno strato di neve, la temperatura si attestava intorno allo zero. Un bus ci ha accompagnati dalla più grande sorpresa del viaggio, il nostro amico Marco. Gli siamo piombati così invadendo casa, città, lavoro, pranzi, cene e tutto il resto. All'inizio seri, poi a mano a mano in tre dimostravamo 15 anni appena. E ci siamo divertiti che più non si poteva.

Appena il castello di Disneyland si è profilato all'orizzonte uno dei bambini con noi sul grosso bus rosso ha esclamato: "e che ci sta e special?!", (!) evidentemente qualcosa nel meccanismo pedagogico non ha funzionato. Io ne sono rimasta incantata, non sapevo quale angolo di tutta questa magia scegliere come mio preferito. E così il primo giorno dopo la partenza lo abbiamo trascorso a Disneyland (non EuroDisney!). Il freddo non ci ha fermati, semmai esaltati ancor di più. Disneyland è un mondo incantato e parallelo che poco ha a che fare con la realtà. Ti emozioni a vedere gli occhi dei bambini, vecchi cartoni animati e ascolti tutto il tempo le colonne sonore dei film della tua infanzia. Poi mentre a mano a amano si accendono le luci del castello e Topolino saluta, si cementano amicizie.

Parigi, Parigi, l'abbiamo vista solo il giorno seguente. Di buon ora ci siamo messi in marcia e la primissima cosa che abbiamo visto è stata: Notre Dame, la cattedrale più grande che abbia mai visitato. Una visita alla biblioteca antica, un pranzo veloce e poi il mastodontico Louvre (perchè non fittano delle bici per girarlo?), per scoprire che la Gioconda è un piccolo quadretto neanche tanto bello, che se lo tengano pure i francesi.
La Tour Eiffel no, bella e imponente, lei che con grazia toca il cielo e lo fa toccare anche a te se lì sotto baci la persona amata.

Il terzo giorno (di sole) siamo partiti da Pigalle e il Moulin Rouge, poi abbiamo lasciato le donnine nude e papere (mi sto ancora chiedendo a cosa servano) e siamo andati al Sacro Cuore salendo interminabili scalini. Ma alla vista del paesaggio tutto questo sforzo è stato ampiamente ripagato.
L'area di Parigi ancora sconosciuta era quella degli Champs Eliseès, e non siamo mancati. Dall'Arco di Trionfo fino al Louvre nuovamente, passando per i Megastore (mega sul serio!) fin sopra la ruota panoramica per ammirare tutta la città al tramonto (sì ma detto fra di noi 4 giri sulla ruota son troppi).

L'ultimo giorno siamo tornati a Disneyland per vedere il magnifico Cinemagique e lo spettacolo con le auto e moto e, soprattutto, per fare incetta di souvenir per portare a casa un pò di questo viaggio. Shopping ossessivo-compulsivo per placare la malinconia della fine di questa stupenda vacanza. E al ritorno? Una pura sindrome "Costa Crociere", avete presente la pubblicità? Ecco così, e dura ancora oggi!

Il video della premiazione di "Scienziato per un giorno"

Un ricordo "cinetico" di questa bella giornata.

venerdì 16 gennaio 2009

Scienziati, per qualche giorno

Oggi si è concluso un importante progetto con Città della Scienza. Siamo partiti in sordina lo scorso settembre. Mi ricordo una telefonata del referente, fra il formale e l'informale, mentre ero in un museo ad Urbino. E sorrido se penso a come ci siamo affezionati ad Ernesto. Dico affezionati perchè in questo progetto ho avuto accanto delle persone speciali, non avrei potuto scegliere meglio, e lo scrivo con orgoglio: Antonio, Mattia e Giuseppe.
Il progetto prevedeva incontri preventivi con i ragazzi delle scuole, con lezioni, questionari, insomma una preparazione all'evento vero e proprio: l'incontro con gli scienziati, quelli veri, nei centri d'eccellenza campani. Dal 21 al 28 si sono svolti gli itinerari scientifici.
Da un lato preparavamo i ragazzi con l'aiuto indispensabile delle professoresse (qualcuna adorabile qualcun altra meno) e dall'altro ci interfacciavamo ai referenti: gran cervelli e ottime persone.
I ragazzi per classe hanno preparato dei report e oggi c'è stata la premiazione dei migliori. Erano tutti emozionati, la sala Newton gremita, la macchina ben oleata di Città della Scienza tutta in moto in questa strana giornata di sole. E tutto è andato per il meglio, che più di così non si poteva.
E visto che questo è stato un successo, ringraziati tutti quelli che hanno reso possibile questo grande evento, voglio dedicare questo momento bello a te nonno, che te ne sei andato quando questo bel cammino era in corsa.

M.

sabato 3 gennaio 2009

Quel che l'uomo di bronzo scrive sull'acqua


Mi è piaciuto far capolino sulla spalla di quest'uomo di bronzo nel bel mezzo di Piazza del Plebiscito. Lui e altre sei vasche. Lui imperterrito che continuava a scrivere qualcosa sull'acqua vestito di tutto punto, io che spiavo oltre il bavero della sua giacca. Ho immaginato che scrivesse un diario sulla città. Un racconto appassionato dei suoi giorni a Napoli da quella prospettiva privilegiata. Un lungo soliloquio di meraviglie e tragedie: sarebbe bello leggerlo e dargli una mano a scriverlo.

venerdì 2 gennaio 2009

Perchè Carlo Conti?

Aldo Grasso su Repubblica si chiede quello che mi sono sempre chiesta anch'io quelle rare volte che mi trovo davanti alla tivvù: perchè Carlo Conti conduce tutti questi programmi televisivi?
Le risposte sono interessanti.

giovedì 1 gennaio 2009

L'album dell'anno vecchio il primo giorno dell'anno nuovo

Venti Gallery su Repubblica.it per raccontare l'anno appena trascorso, da Obama alla Betancourt tutto quello che il 2008 ha consegnato alla Storia. C'è anche la Campania: con l'emergenza rifiuti e la strage di Castelvolturno.
Speriamo che il 2009 sia profondamente diverso.
Buon Anno.