giovedì 26 marzo 2009

Apre l'inceneritore di Acerra

Le prossime generazioni sono già lì e ci additano come quelli che hanno permesso la costruzione di un inceneritore nella zona più fertile della Campania.
Un mega-forno che si ostinano a chiamare termovalorizzatore dove bruceranno tutti i rifiuti - compresi quelli che potrebbero essere riutilizzati e i materiali speciali - ma soprattutto, in quella enorme bocca andrà fagocitato il futuro, la speranza. Al rogo anche le vite dei malati con diagnosi impronunciabili e incurabili, a favore del più grande e importante interesse economico.
Così l'inceneritore viene inaugurato come si vara una nave da crociera, in pompa magna.
I nostri figli e i figli dei nostri figli penseranno a noi con rammarico, perchè invece di separare ciò che non ci occorre più preferiamo respirarlo, berlo e mangiarlo.
Perchè amma pensat a oggi e nò a dimane.

sabato 21 marzo 2009

Fortapasc il film su Giancarlo Siani


La sala del cinema-teatro comunale "G. Siani" era gremita ieri sera, come ad una prima. A riempirla un pubblico trasversale mobilitato dalla proiezione di "Fortapàsc", il film di Marco Risi sulle ultime settimane del giornalista Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra il 23 settembre del 1985.

Una proiezione carica di significato, perchè il film visto già come tributo , è stato proiettato gratuitamente nel cinema comunale di Marano intitolato a lui e nella città dei mandanti del suo assassinio.


Giancarlo era corrispondente de Il Mattino di Napoli da Torre Annunziata, aspirava a fare il giornalista, non lo era ancora, era un abusivo. E lui voleva fare il “giornalista-giornalista” non il “giornalista-impiegato”, riprendendo le battute del film. Venne freddato la sera del 23 settembre sotto casa sua al Vomero con dieci colpi di pistola, aveva ventisei anni. Ma aveva la consapevolezza del ruolo di chi può mettere al corrente le persone di ciò che realmente succede. Sapeva la differenza fra giusto e sbagliato, anche se la prima strada da percorrere è infinitamente più difficile alle volte, della seconda.


Marco Risi lo dipinge proprio così in questa pellicola, nella sua sconcertante semplicità: una biro e un taccuino, tante domande e suole delle scarpe consumate. La sua storia personale, a tratti anche troppo romanzata, si incrocia con quella dei protagonisti della camorra, rappresentati secondo l’iconografia classica post-gomorra. Le ultime battute del film sottolineano come ci siano voluti 12 anni di indagini e 3 pentiti per assicurare alla giustizia gli assassini di Giancarlo Siani.


Sia per la vicinanza affettiva e geografica dei luoghi dove si svolgono i fatti che per il mestiere di Giancarlo, sin dall'inizio della pellicola sono stata presa da una sorta di nausea. Un rigetto per tutto quello che il film-realtà mi stava buttando in faccia. Sullo schermo c'era ancora una volta una Napoli orribile, irrecuperabile.


La sceneggiatura particolareggiata mi ha fatto venire in mente un sacco di domande, alcuni espedienti narrativi mi hanno fatto storcere il naso. Giancarlo parla agli studenti di allora come se fossero quelli di oggi, intendo dire la figura che è oggi. E dubito che allora il suo spessore umano fosse stato riconosciuto. Per dare un esempio di ciò che ho trovato eccessivo nella rappresentazione di Risi, e per darne un altro, il Giancarlo che abbozza un sorriso di autocommiserazione alla vista dei suoi killer.

In più questa forte dimensione romantica-personale con cui Giancarlo viene descritto, dove inizia il "ricamo" della sceneggiatura e dove finisce il "fatto"? Qual è la percentuale di verità e finzione?


Bravo l'attore Libero De Rienzo, che è riuscito a dare un'interpretazione che va a sovrapporsi perfettamente all'immaginario collettivo su Giancarlo Siani.

domenica 15 marzo 2009

Novità editoriale: Blitz

Torno da un weekend di relax nelle meraviglie della costa sorrentina e mi ritrovo una novità editoriale, un'iniziativa ecologista, il gemellaggio proposto dalla De Filippi fra Amici e X-Factor e l'imminente uscita di Fortapàsc. Ma approfondiamo una cosa per volta.

Blitz è un nuovo quotidiano esclusivamente on line, "l'on-line che si stampa", infatti l'impostazione grafica è cartacea, squadrata ed essenziale. La presentazione copincollata per alcune righe: "La gente, colpita dalla tempesta finanziaria, ha tagliato spese di ogni tipo, compresa quella minuscola che serviva ad acquistare il giornale. Di qui le previsioni apocalittiche secondo cui il giornale cartaceo è destinato a scomparire, principalmente perché le notizie si trovano a iosa e gratuite su Internet". Per il momento non vedo firme e si nota che sia un work in progress, ma tocca seguirlo un pò per farsi un'idea.
Stiamo a vedere.

venerdì 6 marzo 2009

Tieni duro, Patch Adams

Ha 57 anni e ci ha fatto commuovere e ridere con film come "Genio ribelle", "Patch Adams", "L'Uomo Bicentenario" e "Al di là dei sogni". Il Premio Oscar Robin Williams sarà operato al cuore per la sostituzione della valvola aortica, l'attore è da qualche giorno in osservazione in un ospedale di Miami dopo aver accusato problemi respiratori.

domenica 1 marzo 2009

Il pizzaiolo donna

Simpatica parentesi del sabato sera. In attesa della partita Juve-Napoli e del deserto annesso (non perchè avessi la minima idea di passare 90 minuti a guardarla) siamo andati a comprare un metro di pizza più gusti, nella piccola pizzeria vicino casa.

Con sorpresa dei signori chiusi in grossi cappotti, di ragazzi che arrivano in scooter fin dentro il negozio e di signore affaccendate, dall'altro lato del bancone, immersa in farina, mozzarella e pomodoro, c'è una deliziosa donnina con i capelli ricci. Sì, una pizzaiola. Che stende la pasta facendola roteare sulla testa con le sue mani piccole e sistema sulla superficie bianca ogni delizia: dai fagioli alla messicana alla bolognese. E tutto questo lo fa con un largo sorriso e una battuta per tutti.

L'atmosfera intorno al forno delle pizze è calda, accogliente. E non ti accorgi di aver aspettato mezz'ora per la tua margherita. L'attesa è intervallata da piccoli siparietti nei quali ti rendi conto che non potresti mai essere in un'altra città, qui puoi essere solo a Napoli. Nel momento dell'estrazione del Lotto il ritmo frenetico della pizzeria rallenta e la fame dei clienti si placa. Il volume delle canzoni spagnoleggianti viene abbassato e si fissa tutti insieme lo schermo blu con le ruote e i suoi numeri. Nessuno tira fuori i foglietti arancioni, tutti hanno in mente i numeri giocati, e poi i numeri nun se ricen, nun se fann sapè. Poi con il rammarico generale di chi non ne ha beccato uno o di chi ci è andato vicino, il ritmo riprende e la musica si alza.
La pizzaiola sentenzia: "beat a cchì e tten sti nummer" e torna ad impastare.

La maggior parte delle persone che entrano e ordinano si soffermano un pò su questa figura, gli sembra strano, ci mettono un pò a metabolizzare e poi si arrendono davanti alla sua bravura. Ma quasi nessune riesce ad andar via senza esclamare: "mai vista una pizzaiola"!