mercoledì 22 dicembre 2010

Un personal shopper + 500 euro


Mi piacerebbe anche solo capire in concreto cosa fa un personal shopper. Con questo concorso Corriere del Mezzogiorno e Ford presentano la nuova C Max e danno la possibilità a 8 famiglie in Campania di farsi dei bei regali per Natale. Il regolamento è tutto scritto qui.

martedì 14 dicembre 2010

Un minimo di senso civico, una briciola di amore per la collettività, solo questo. Il Primo Ministro dovrebbe prendere atto di quello che è successo dentro e fuori al Palazzo e andare via. Che società civile e politica si fossero scollate era chiaro, che che fosse iniziata l'autodistruzione lo abbiamo toccato con mano oggi.

lunedì 13 dicembre 2010

Swappiamo in vista del Natale




Il 16 dicembre al Bar Mediterraneo di Bacoli (ore 19.00) ci sarà lo Swap Party, l'evento eco-glamour in attesa del Natale.

Ognuno di noi porterà 5 oggetti, abiti, capi, che non utilizza più - in buono stato - e li scambierà con altri 5 oggetti che porterà a casa. L'evento è destinato ai primi 30 che si prenoteranno.

Durante la serata sarà estratta una stampante offerta da Ecostore e distribuiti i Piccoli Decaloghi della Terra di Econote.it

domenica 5 dicembre 2010

You make me feel brand new


Ultimo concerto in Italia per i Simply Red, 20 novembre. Uno splendido regalo.

Novembre


Non ho buona memoria. Non l'ho mai avuta. Mi affido da sempre agli scatti o agli appunti di ogni tipo per fermare i momenti. Specialmente ora che tutto mi sembra essere fagocitato e portato via lontano velocissimamente. E' un bel pò che è così. Forse perchè succedono veramente tantissime cose in questo impercettibile e inesorabile percorso di cambiamento.

E vorrei portare con me il più a lungo possibile le facce delle tante persone viste in questi giorni. Piacere, nome. Sorriso. Un'altra persona da scoprire, un altro mondo su cui affacciarsi. Incontri improbabili, convegni, pranzi e cene in posti ogni volta diversi. Autobus: 47, 74, 325, 90, 91. Taxi e linee della metropolitana in costruzione. Tram antichi su cui trovi ancora la targhetta "vietato sputare".

Erano anni che non vedevo fioccare. La neve che piano piano copre tutto indiscriminatamente e puoi stare a guardarla per ore come con le luci a intermittenza dell'albero di Natale.
Vivido è il freddo delle passeggiate, quello che quando parli ti fa fare la nuvoletta come fossi un fumetto. Il caldo delle case nuove dove non sei mai stata e dei negozi dove entri e non compri nulla. Una città patinata che corre, corre, corre e si ferma solo per gli aperitivi.
La Bocconi. Un palazzo d'arte contemporanea dove devi scoprire anche com'è fatto il bagno.
IlSole24Ore, anche solo per consegnare il bigliettino da visita e cercare di vincere una stampante.
Lo Urban Center, per ascoltare in un solo giorno conferenze in francese e inglese.
I manicaretti di mia cognata e la sua casa deliziosa che vale una trasferta. La zia Annamaria che perde il gatto e poi lo ritrova. La casa nuova degli amici che si sposano. Le porte lilla davanti a cui pranza un insolito e piacevole quartetto. Stereotipi e pregiudizi che vengono smontati e rimontati come i trasformers con cui giocava mio fratello da piccolo. Lacrimucce ad ogni piccolo cane che passa e assomiglia vagamente - i cani sono simili, come tutte le razze di scimpanzè, del resto - per la prima settimana lontana dal mio sacco di pulci. Lacrimucce quando mio fratello mi dedica Armstrong.

Cadere e rialzarsi. Discutere e sussurrare. IC che ti lasciano il tempo di guardare nelle case e ES che ti fanno intuire città. Aprire la pancia delle orate per la prima volta e cimentarsi in cucina sotto consiglio di mamma. Instaurare legami e amicizie nuove, rivedere pezzi del passato, tagliare qualche ramo secco. Tutte le opzioni sociali.
Triplicate le telefonate e gli sms. Sfogliare quotidiani, ricevere proposte, fare domande, tacere in alcuni momenti.
No, non c'entra tutto quello che ho vissuto in una valigia. Allargo casa, amplio il mio "essere di" e metto le tende anche in un altro posto nel mondo.

martedì 16 novembre 2010

Econote.it PRIMO!


Nella prima fase del Libero Mobile Awards con 700 voti. Ah, se ogni 15 fosse una bella giornata così! :)

martedì 26 ottobre 2010

E alla fine


Un nuovo inizio.
Avanti march!

Libero Mobile Awards


Econote.it: Storie da un mondo più verde, il magazine su sostenibilità, bioarchitettura, tecnologie verdi, descescita, è primo nella sezione Ambiente e animali del Libero Mobile Awards.
Per votare basta un "Mi piace" qui.

domenica 10 ottobre 2010

Benvenuti al Sud, un Sud che vince


Arriva dal Norde con il giubotto antiproiettili Alberto (Claudio Bisio) al Sud. Viene mandato lì per punizione a fare il direttore della posta di Castellabate e poi dopo non vuole più andarsene. Complice Mattia (Alessandro Siani) e un'allegra brigata di personaggi, gli stereotipi sul Sud si capovolgono e avvolgono le persone, i luoghi, le facce, le strade e quello che ne viene fuori è un Sud vincente da cui è difficile separarsi. "Quando vieni al Sud piangi due volte, sia quando arrivi, sia quando te ne vai".

martedì 5 ottobre 2010

Salerno. Lezioni di storia.


Dopo l'edizione 2009 a Napoli, la storia si fa itinerante e approda a Salerno a partire da oggi, per 10 appuntamenti. Come l'anno scorso gratis e aperti al pubblico.
Anche su facebook, twitter e friendfeed.

Premio Nobel al padre della fecondazione umana assistita


L'importanza delle parole: fecondazione umana assistita è nella percezione di alcuni - i cattolici ad esempio - diversa da fecondazione umana artificiale. Qualifica qualcosa verso cui essere contro.

Mi ricordo ancora lo scetticismo di mia nonna quando nel 2005 cercavo di convincere le persone ad andare a votare per i 4 referendum abrogativi sulla legge 40, mi disse: "c'amma fa cu sti cose artificiali?". Ma la mia nonna pur avendo vissuto la grande epoca referendaria dell'Italia, quando le persone, le donne (!) si davano da fare per far progredire questa nazione sul piano civile, ha comunque 70 anni e se il prete dal pulpito le dice di non votare per le cose "artificiali", lei lo fa (episodi realmente accaduti durante la campagna referendaria).

Mi dicevo però che sì, forse la nonna era comprensibile, ma gli italiani avrebbero votato, anche solo abbastanza da mettere in discussione una legge che "fa acqua da tutte le parti", così dicevano autorevoli studiosi. Il referendum fu un fallimento (un ennesimo fallimento).

La cosa mi colpì talmente tanto da farci la Tesi della laurea triennale in Sociologia.
Aveva fallito lo strumento referendario o aveva vinto il fronte del "no"?
Lo strumento referendario è un'arma spuntata e il fronte del no ha dalla sua il crollo della partecipazione politica. Come se "sì" e "no" gareggiassero uno con le stampelle e l'altro in bici.

Ieri è stato consegnato il premio Nobel per la medicina a Robert Edwards padre della tecnica che fino ad oggi ha permesso la nascita di 4 milioni di bambini in tutto il mondo. In provetta sì, ma bambini, figli di genitori che altrimenti non avrebbero potuto metterli al mondo.

La Chiesa attacca e bolla la scelta del Nobel come "Fuori luogo".

E' davvero il Nobel ad essere fuori luogo? O è il momento che la Chiesa si sintonizzi sulla realtà e guardi alle cose senza preconcetti?

domenica 3 ottobre 2010

Fiorello Show 2010

Capace di fermare la pioggia, imitare rosarussoiervolino e farmi scompisciare dal primo all'ultimo minuto dello spettacolo all'Arena Flegrea di Napoli il 1°ottobre. Grande Fiorello.

La Passione di Mazzacurati


Un film incompiuto. La storia di un regista-uomo - Gianni Dubuois interpretato da Silvio Orlando - in una fase calante della vita che viene "incastrato" e deve occuparsi della rappresentazione del venerdì santo in un paesino della Toscana dove il telefonino ha campo solo in un piccolo ballatoio in cima alla casa di un'anziana signora.
Lì incontra diversi personaggi che con lui paventano una voglia di riscatto dalla vita che conducono, riscatto che però non arriva.
C'è la giovane ragazza polacca interpretata da Kasia Smutniak, c'è il ladro che ha saldato il suo conto con la giustizia e cerca una nuova vita, Ramiro, (Giuseppe Battiston).
Ramiro mi sembra il personaggio più positivo dell'intera storia, un "Barabba" che finisce in processione con l'essere un gesù dei tempi moderni (sovrappeso), capace di avere la sensibilità di nascondere al suo maestro di cinema tutti i giornali con l'albero dei registi italiani da cui è stato escluso. L'ultima nota è per Giovanni Mascherini, giovane, schietto e semplice amico di Ramiro.
Anche Guzzanti e la Capotondi partecipano alla storia e fanno parte di un mondo finto e patinato in contrasto con la rudezza del paesino toscano.

Complessivamente il film non si apre e non si chiude, rimane lì sospeso.

venerdì 24 settembre 2010

Io volevo solo stampare la tesi

Possiamo fare questa in pelle umana, viene 20 euro a rilegatura. Poi le doppie nelle parole costano 20 cent in più, la carta su cui stamperò sarà passata sotto luce lunare e se vuoi mettere un capello di Federico II i prezzi lievitano. Eh? Come la stampiamo questa tesi?

martedì 21 settembre 2010

La giornata tipo della tesista

Ore 8.00 Canillo si approssima al mio letto cercando di attirare la mia attenzione a suon di "woof" e grattatine. Se si arrende se ne va, altrimenti rimane lì a fissarmi dormire e con l'unico intento di svegliarmi.
Ore 8.30 La vecchiaccia con la suoneria isterica inizia a ricevere telefonate a cui risponde "Bronto?" e deve parlare esclusivamente sul suo balcone (in camera mia cioè) con la sua soave voce da strega di Biancaneve.
Ore 9.00 Ritiro sacchetti della differenziata con canto degli addetti incluso (mi sa che ricevono un incentivo, non si spiega).
Ore 10.00 Risveglio del pargolo e della relativa madre al piano terra. Il bambino si chiama Gennaro, lo so per certo, non posso sbagliarmi.
Ore 10.00-12.00 Sottofondo di aspirapolveri, sedie spostate e porte che sbattono. Relativa calma.
Ore 12.00-14.00 E' l'ora della pappa. Con urla di richiamo alla caverna per i cuccioli, sottofondo di Beautiful e Tg oltre i decibel consentiti dall'umana sopportazione.
Ore 14.00-16.00 L'ora preferita per Oronzo e consorte per il litigio. Anche loro che si apostrofano rispettivamente con epiteti irripetibili che di sicuro non sono "credino" e "perdindirindina" e lo fanno rigorosamente out door. Sennò che sfizio c'è. In alternativa ad Oronzo e consorte o in appoggio sinfonico agli stessi c'è il Tizio con la macchina verde pisello. Lui deve ricaricare la batteria della suddetta auto con il carburatore rotto, sotto la mia finestra. E per farlo il Genio la lascia in moto 2 ore. La sua scusante è che: micalofatuttiigiorni. Chiaro.
Ore 16.00-19.00 Mentre il bimbo, Gennaro, gioca con le pentole e i cuppini inizia alternativamente il torneo di calcio o la corsa in bici degli adorabili avanzi di galera formato mignon sparsi nel circondario. Sempre e rigorosamente sotto la mia finestra. Il rimbalzo del pallone è condito da chiacchiere allegre sulle mamme dei componenti delle rispettive squadre. Talvolta vengono coinvolte anche le sorelle nelle discussioni.
Ore 20.00 prima di cena e non avendo smaronato abbastanza, è sano e giusto prendere il motorino modello rumorosissimo e scorrazzare su e giù.
Ore 22.00 Dopo cena riprende il torneo o la gara. Senza sosta. Pecchè e' criature song e' dio.

Sono convinta che anche Hemingway ha scritto Il vecchio e il mare esattamente nelle stesse condizioni. Ne sono sicura, anzi mi invidia.

lunedì 6 settembre 2010

Avallone, Vespa, Murgia e décolleté

Nel paese delle veline-ministre, anche se una donna vince un premio culturale la si butta sul décolleté (Avallone). E se poi si non apprezza - la Murgia non ha gradito il modo con cui Vespa ha commentato la scollatura della collega Avallone - "non ha il senso dell'umorismo" (di chi governa questo paese).
Devono rifletterci le donne ma soprattutto gli uomini, in che contesto culturale siete cresciuti? e come ha influenzato la vostra percezione del genere femminile?

Tutta la faccenda su Corriere.it

mercoledì 1 settembre 2010

Buoni propositi

1° settembre, buoni propositi. Sgonfiare l'agenda da persone, impegni e indirizzi inutili, riempire le giornate di musica, mostre, passeggiate e affetti.

martedì 17 agosto 2010

Salite su e ppò a destra


Sono le 10.07 e mi trovo alla stazione della Linea 1 Museo, di Napoli. La mia è una città bellissima e c'è tanto da vedere. Le stesse stazioni della metropolitana di questa linea sono molto belle, in ognuna ci sono pezzi di arte contemporanea e vengono organizzati dei tour per vederle tutte.
Qui accanto ad una splendida statua greco-romana c'è una pensilina informativa. Mi chiedo quanto sia costata, cerco un pò di informazioni, trovo il minimo sindacale. Il bar - che vende anche biglietti - è chiuso. Per comprare i titoli di viaggio ci si deve servire di due emettitrici, su entrambe c'è scritto "Non da resto". Al varco oggi lavorano 2 persone e ho assistito a due scene poco edificanti. In una urlavano contro due ragazzi di colore colpevoli di non aver messo nel verso giusto e al primo colpo il biglietto, nell'altra a due turisti stranieri che chiedevano informazioni hanno risposto a gesti: "salite su e ppò a destra". E allora ancor più perplessi di prima hanno raggiunto le scale dicendo addirittura "grazie". Infatti, se mi guardo in giro non c'è una sola indicazione in inglese. Neanche "exit". E mi vengono in mente Berlino o Parigi dove l'emettitrice ti chiede se sei studente per farti lo sconto, Amsterdam dove gli stuart della Gvb ti indirizzano in perfetto inglese, Londra con i suoi mille "sorry/yo're welcome".

Su una parete brilla la targa dell'UE, questa stazione è costruita anche con il contributo europeo, accanto una mappa, mostra come sarà efficiente e integrata la rete di trasporti, fra un trilione di anni. Intanto la linea 6 (utilissima) resta chiusa fino al 5 settembre, la funicolare di Chiaia fino al 29 agosto, scendo dalla metro e il prossimo treno arriverà dopo 15 minuti.

Al varco mi guardano scrivere e si fanno più gentili con i turisti.
Mi consola la magnificenza del Duomo, con il Battistero di Giovanni in fonte (il più antico d'occidente), la Cripta di San Gennaro, la sala con i Cardinali. Mi rinfranca il caffè con foto all'altarino votivo a Maradona. Mi stupisce ancora una volta la bellezza della Chiesa di Santa Chiara e del suo Chiostro maiolicato. Per chiudere poi con la Piazza del Gesù Nuovo e un cartoccio prelibato con vino bianco fresco.

lunedì 16 agosto 2010

domenica 15 agosto 2010

Basilicata Coast to Coast


Quando ho visto il film di Papaleo ho pensato che fosse una figata fare a piedi da una cosa all'altra la Basilicata, attraversare quei piccoli paesini e perdersi in quegli ampi spazi. Ho pensato che fosse un ottimo modo per dire "c'è anche la Basilicata", fra la Puglia e la Calabria, ma c'è.
I ragazzi di Populorum Progressio sulle orme di Papaleo, Gassman, la Mezzogiorno e gli altri questa passeggiata la stanno facendo sul serio, per porre l'attenzione su un turismo sostenibile. Ne parlo qui, su Econote.it. E l'anno prossimo voglio andarci anche io.

giovedì 12 agosto 2010

I AMstedam


Mulini a vento, droga, tulipani, canali, luci rosse, patatine fritte, bici, Van Gogh e poco altro. Sono appena rientrata da Amsterdam. Due giorni per girarla sono già abbastanza. Ciò che la caratterizza è in realtà l'atmosfera. Una strana alchimia fra trasgressione e regole. Un equilibrio fra le donnine in vetrina della zona rossa (che tristezza) e gli autisti della GVB che salutano e ringraziano ogni passeggero che sale sul bus o sul tram. Fra gli spinelli dei coffee shop e il sorriso degli olandesi. Fra la libertà di costumi e la rigidità del non poter mangiare o bere sul tram. Fra la carta FSC dei biglietti del treno e i motorini sulle strisce pedonali. Una lingua a metà fra l'inglese e il tedesco, con suoni biascicati. Una città in cui puoi mangiare greco o indonesiano, ma non olandese. Una città vissuta e brulicante ma senza schiamazzi, giusto qualche cartaccia qui e lì. E tante ma proprio tante, tante bici. Troppe.

giovedì 5 agosto 2010

Sfogliatelle e domande

Ora so perchè la cattiva matrigna di Cenerentola aveva quella voce orribile. Esattamente per lo stesso motivo per cui una bella persona come Rosaria Renna ha una voce così deliziosa.
Vorrei non perdere nulla di questa giornata che si va spegnendo. So che non basterebbero decine di riprese e centinaia di fotografie a conservare anche le briciole di questi momenti. Sono sicura però che i ricordi belli lascino un solco profondo, come quello di un sorriso perenne.
La stanchezza piena della soddisfazione mi permette di continuare a scrivere anche se tra poco sarò sveglia da più di 20 ore. Mi fa compagnia lo sguardo vigile di Milo che mi aspetta per andare a dormire, paziente.
Forse toccherebbe affiancare il detto "gli occhi sono lo specchio dell'anima" alla voce. Ci rappresenta e ci racconta come le impronte digitali, uniche e irripetibili. Speciali, come una giornata tutta da raccontare.
Grazie.
(non c'è bisogno di aggiungere destinatari)

martedì 3 agosto 2010

Rullo compressore all'occorrenza

Che mese è stato questo luglio. Pieno, difficile, con punte di gioia.
Si è laureato uno dei miei cugini più cari, ho festeggiato il compleanno della mia metà (con la mia metà, piccoli particolari che in determinate situazioni diventano rilevanti), ho finito gli esami della LS. Ancora non riesco a crederci. E lo so che "gli esami non finiscono mai" ma il mio tributo di 24 esami contro i 12 di chi si iscrive adesso, io l'ho "pagato". Sangue e sudore. Svogliatezza e lavoro da fare. So anche perchè ce l'ho fatta. Ho una perla d'uomo che mi ascolta anche quando sono più insopportabile del solito e ho avuto i messaggi di in bocca al lupo di mia madre a sostenermi. Così all'ultimo esame l'ho mandato io a lei: "Grazie mamma, senza di te non ce l'avrei fatta".
Non nutro alcuna malinconia sul fatto che non starò più di fronte a una persona che deve esaminarmi con il libretto universitario, anzi. Ma magari è una sensazione momentanea.
Adesso lavoro alla tesi, piano piano prende forma.
Altre cose di questo luglio appena trascorso? Novità per Econote.it nei prossimi mesi.
E poi ho tagliato dei rami secchi, ma questa è un'altra storia.
Eccomi, rullo compressore all'occorrenza.

sabato 17 luglio 2010

Polvere e carta


Carta di tutti i tipi. Biglietti del cinema di come non se ne usano più, scontrini su cui oramai non leggi più cosa hai comprato, biglietti dell'autobus che costavano ancora 0.77 centesimi. Il primo giorno delle superiori, il primo giorno dell'Università, la Licenza media presa nel '97-'98, il primo esame: 9 ore d'attesa. E poi lettere, tanto inchiostro a ricoprire fogli letti più di una volta, spiegazzati e colorati, sui quali adesso - passati 5,6,7 o 10 anni - cerchi di scorgere gli elementi giusti a farti venire in mente cosa succedeva allora. Chi eri, cosa facevi, cosa ti aspettavi dagli anni che sarebbero venuti e se poi questi anni hanno veramente portato tutto ciò che ti aspettavi.
E allora polvere, carta e qualche lacrima, per i biglietti di mamma "Buon pranzo". E anche qualche smorfia a pensare che nell'età dell'incoscienza stavi con uno che scriveva "stra ordinario" e "inpazzire". Mi chiedo se poi sia andato avanti e mi interrogo sulla provvidenza del mio giudizio successivo. E ancora fiori secchi schiacciati, cuori di plastica sgonfiati. Parole su parole che il tempo non svuota di significato anche se se le è portate via.
Cuori, nastri e malinconia in una scatola verde lunga che stava sull'armadio coperta di polvere, fino ad oggi.

sabato 3 luglio 2010

Non piangere coglione, il nuovo libro ISBN

Maternità, differenze di genere surreali e divertenti. L'ho letto tutto in un giorno. Mi ha divertito e rapito questo libro appena uscito per ISBN.
Una storia surreale nella quale il lettore cerca di capire quanto ci sia di vero nelle differenze descritte fra uomo e donna. Andrea - il protagonista - è appunto un coglione ma si finisce con il comprendere anche la sua follia e ad apprezzarlo così com'è. In realtà è Lena la vera protagonista, il punto fermo della vicenda, forse ancora più matta di lui.
L'autore è Amedeo Romeo e questo è il suo primo romanzo.

mercoledì 23 giugno 2010

Astri e circostanze fortunate

20 e 21 giugno non sono state le mie giornate, se avessi letto prima l'oroscopo mi sarei rifugiata in un bunker antiatomico e avrei messo il naso fuori solo il 22 mattina. Non ho potuto.
Ma dato che è tedioso ricordare e raccontare giornate un pò bruttine voglio fermare giorni belli e pieni, come quelli della scorsa settimana.
Circostanze fortunate mi hanno portato a dormire in una suite ben 4 ore, più grande della metà di casa mia, con il wisky sul tavolino dell'ingresso, grosse tende pesanti attraverso cui guardare dall'alto la città. Un letto enorme e altissimo, scatole e scatoline con profumi e saponi, lampade da regolare e asciugamani ricamati.
4 ore di sonno dopo una cena in un locale storico della città, al tavolo con il governatore che più apprezzo e il gruppo musicale che adesso accompagna anche la mia scrittura del post in sottofondo, dolcemente. Un lungo lavoro culminato in una grande giornata, nella quale si sono alternati pioggia e sole. Un bel bagaglio di ricordi, davvero bello. Non ci sono astri che tengano.

"I leghisti qui non sono graditi" cartelli in città

E questo non si fa. Noi siamo il popolo dell'accoglienza, siamo quelli che trovano un punto in comune con tutti. Io proporrei invece di mostrare il meglio della città e dei suoi abitanti, la pizza più buona e il migliore sorriso del personale per il leghista in visita. Magari ricorda le sue origini terrone e gli si scalda il cuore.

giovedì 17 giugno 2010

Uno scatto al cospetto della monnezza

Napoli. Una turista si fa scattare una foto, indossa un paio di pantaloncini corti, gli occhiali da sole, le scarpe comode e il suo sorriso più smagliante. La foto è di quelle da condividere sui social network o da incorniciare ed appendere alle pareti di casa. Sullo sfondo non il Maschio Angioino, non il Golfo con il suo profilo morbido, ma sacchetti della spazzatura. La foto la pubblica il Corrieredelmezzogiorno.it.
La turista è a via Toledo, dove Reginella con un vestito scollato e parlando francese incontra l'uomo che era innamorato di lei (a Tuledo gnorsì?).
Altri tempi, altre storie.
Rabbrividisco malgrado i 40°.
Questo è quello che i turisti trovano caratteristico in una città dove ogni pietra ha una storia? Quello che si portano via queste persone non è la Napoli dei vicoli e delle vedute mozzafiato, non è il calore di chi ti accompagna fin dove devi arrivare, non è la terra dove il dialetto è una lingua, ma è la città dai brulicanti sacchetti colorati della spazzatura?
Non ci sto a tutto questo.

mercoledì 16 giugno 2010

E questa è fatta

Guarda che è un lavoraccio.
Lo so.
Io sarei piacevolmente sorpreso se ce la facessi.
Va bene.

Prima fase conclusa. Ho compilato almeno sette moduli con nome cognome, data di nascita, luogo di nascita, matricola. Sette diverse volte. Hanno attestato in biblioteca che non ho libri custoditi indebitamente che appartengono alla facoltà, e questo mi è costato andare e venire 2 volte con una tempetatura media di 35-40 gradi rigorosamente con messi pubblici. A uno degli allegati ho applicato una marca da bollo e sullo stesso allegato ho trascritto come un amanuense tutti ma proprio tutti gli esami che ho fatto, la data, il voto in trentesimi (uno storico da stampare no?).

Evviva la sburocratizzazione, evviva le autocertificazioni. Devo far dei documenti per cose che in segreteria e in presidenza già sanno, anzi dovrebbero comunicarmi loro.
Una volta stappato lo spumante della gloria e indossata la corona d'alloro per la seconda volta, giuro che non voglio neanche più sentire nominare la facoltà. Voglio rimuovere, come per un trauma, anche dove si trova.

martedì 8 giugno 2010

Ottobre


Mi sono ritrovata a fare troppi discorsi sul futuro in questi giorni, ho la testa confusa. Ho sentito di mutui, di prestiti. Ascoltato storie di "chi ha svoltato" e chi è stato licenziato. Diversi racconti lontani da me e qualcuno vicino al mio vivere.
Oggi si profila la possibilità di mettere un punto fermo nel mio di futuro.
Ottobre, ottobre è un bel mese per fare tante cose. Del resto io ad ottobre, ci sono nata.
L'unica cosa da fare adesso è darsi da fare.
Ottobre, sì.

mercoledì 26 maggio 2010

Ho 15 minuti prima che la batteria del pc si scarichi e mi lasci davanti al monitor spento. La mia di batteria è già bella e scarica da un pò. E' stata una giornata impegnativa mentalmente. Domani promette lo stesso copione.
Però sto leggendo un libro bellissimo, che mi sta facendo riflettere e pensare. Il corpo delle donne, il libro che prosegue l'opera del documentario e del blog di Lorella Zanardo. Come la tv italiana sta svilendo la donna attraverso l'ossessivo schiacciamento sul corpo e l'immagine, al punto che le donne stesse, noi stesse, ci guardiamo con (presunti) occhi maschili. Ci ritornerò.

martedì 25 maggio 2010

Cosa non voglio essere

Forse non ho un'idea precisa di chi voglio diventare, ma so cosa non voglio essere.
Voglio un vestito a pois portato con leggerezza anche senza volant. Preferisco i miei dittonghi chiusi alle "o" e alle "e" aperte alla milanese. Non voglio le rughe sul labbro superiore, quelle del disappunto. Voglio quelle ai lati della bocca dei sorrisi fatti alla gente in tram e delle risate sugli aneddoti buffi. Voglio rispondere al telefono "ehi" e non "sei già in riunione? ascolta".

lunedì 24 maggio 2010

Let me go home

Se fosse stato uno spettacolo in tv ci sarebbe voluto il bianco e nero. Completo nero, scarpe lucide, microfono con filo, occhio di bue, un'orchestra come corona.
Ore 21.05, Michael Blublè inizia a cantare la prima traccia dell'album Crazy Love, al Forum di Assago di Milano. Sold out da settimane per questa data, il Forum è pieno e facciamo in tempo ad entrare e trovarci un posto ad hoc.
Michael è simpatico, carismatico. Scherza sul suo essere "engaged", ringrazia di aver pagato un biglietto "di questi tempi". Umile, parla di Michael Jackson come il "numero uno" e poi canta un pezzetto di canzone ballandolo.
Si vede che tutto è costruito nei minimi dettagli. Immagini che dietro ci sia uno studio maniacale di tutto ciò che vedi. Dall'orchestra al palco c'è un scivolo su cui lui passa e balla, l'asta del microfono va giù con un colpo di punta, il filo del microfono viene avvolto con gesti studiati. Le luci, le immagini sono perfettamente sincronizzate. Eppure nonostante tutto questo studio invece di diventare asettico, lo spettacolo piace e anche molto.
Canzoni piacevoli anche se non le conosci, perfette da ascoltare mano nella mano, con te.
Fine spettacolo, un sipario bianco cala sul palco, occhio di bue su Michael in completo nero: canta a cappella senza microfono. Il Forum di Assago sizittisce di colpo in estasi. Una signora alle mie spalle fa: "voce!". E' stata una giornata troppo bella anche per girarmi e farle un'occhiataccia.

venerdì 21 maggio 2010

Il mezzo secolo va portato su spalle larghe e animo fanciullino: Auguri papà!

lunedì 17 maggio 2010

Trottola

Se sono stanca? Non è poi tanto tardi ma la risposta è sì. E' che stasera mi manca qualcosa, questa quasi mezzanotte sa di giornata incompiuta. Questi lunedì, martedì, mercoledì, che diventano un tutt'uno e sono insieme inconclusi e frenetici. Albe e tramonti diversi che girano sullo stesso correre e barcamenarsi senza arrivare ad un punto fermo. Aspettami, qualche giorno e sarò lì, e darai un pò di respiro a tutto questo.

martedì 11 maggio 2010

Nero Napoletano, Napoli tratteggiata noir

Quest'anno il tema del Comicon, il Salone Internazionale del fumetto, è stato il nero. E da questo colore è nato il progetto Nero Napoletano. Un fumetto noir al quale hanno collaborato circa sessanta professionisti campani della Nona Arte, edito dal Corriere del Mezzogiorno.

Non sono un'appassionata di fumetti, ma questo volume così curato e così particolare mi ha colpito.

Sono 50 episodi, due fogli A4 a disposizione per ciascun frammento della storia che si snoda fra gli avvertimenti del Vesuvio e la criminalità organizzata. E ognuno il suo stile, il suo tratto, il suo particolare modo di dosare parole e sfumature.

La Napoli che viene tratteggiata è tutta luci ed ombre, metaforicamente racchiusa nell'episodio "La quiete prima della tempesta" di Claudio Falco e Margherita Tramutoli. Fra i disegni si scoprono scorci della città: Spaccanapoli, Piazza Mercato, i percorsi sul Vesuvio, l'Osservatorio, il Centro Direzionale.

Di Napoli, si ritrovano i panni stesi, il sangue, le urla, la miseria, e la bellezza. Ci sono i personaggi ideal tipici: il commissario, il camorrista, la madre forte, il tossicodipendente. Quello che racconta più delle parole è il taglio su di un particolare del volto, un tratto marcato del disegno. E la città che non fa da sfondo ma anche da filtro e da cornice allo stesso tempo, di tutto questo.

Belli gli episodi: "Furia divina" e "Segnali di guerra".
Più leggeri ma altrettanto degni di nota: "La mossa del cavallo" e "Una gita movimentata".

Avete tempo fino al 24 maggio per acquistarlo insieme al Corriere della Sera - Corriere del Mezzogiorno, a 6,80 euro+ il prezzo del quotidiano.

Altre informazioni qui. I dettagli e alcune tavole qui.

sabato 10 aprile 2010

Al Circo

Non andavo al circo da 22 anni. Ne ho 26.
I miei cugini più piccoli volevano andarci e a quei faccini mia madre ed io non abbiamo saputo dire di no.
Siamo arrivati con largo - troppo - anticipo e c'era una tigre chiusa in un recinto, esposta per attirare la curiosità di grandi e piccini. Era rivolta al capannone, dava le spalle ai curiosi e si leccava la zampa.
Dentro un odore di pop corn, sterco e sudore, sotto un tendone rosso. I bimbi stavano attenti a scovare per primi un elefante o un cavallo, i grandi a non farli cadere fra i gradini dei seggiolini pericolanti. Dopo molto lo spettacolo è iniziato, son volati coltelli e torce infuocate. Due donne e quattro uomini. Un one man show che faceva dal presentatore a lanciatore di coltelli, dal domatore di bestie feroci al trapezzista. E una one woman show che ha: scattato le foto ricordo, presentato quanto non lo faceva l'altro, domato e mostrato i serpenti al pubblico.
La seconda attrazione ad entrare sul palco tondo sono stati i cavalli. Bianchi e snelli, maestosi e tristi. Gli occhi vacui rivolti a terra giravano in tondo sotto la minaccia del frustino del one man show. Chissà quante ne hanno prese di frustate quei cavalli. A fare eco ai miei pensieri, Peppe 8 anni, mi chiede: "ma poi i cavalli dopo tornano liberi?". La risposta è no. E la verità è che il circo mi fa orrore, come lo zoo. Che gli occhi di quegli animali esotici, pericolosi, in via d'estinzione o no mi fanno male e al circo non mi va di andarci più. Neanche fra altri venti anni.
Il Circo porta scarrozza in giro tanta tristezza, tutta quella che il capannone può contenere e gli occhi di quegli animali amplificare.

venerdì 2 aprile 2010

Meno diritti più botulino

A (s)parlare della RU486 e dell'aborto ci sono solo uomini, dal Papa all'ultimo ignorante contadinotto leghista. Le donne dove son finite? li facciamo ragionare un attimo?

Comincio a pensare che sia cambiato lo spessore umano del genere femminile. Dateci meno diritti ma più bisturi e botulino, sembra essere lo slogan. Le nostre mamme, le nostre nonne, hanno combattuto e ottenuto diritti sui quali ora si discute per fare un passo indietro. E non abbiamo un ministro delle pari opportunità che salti dalla sedia ma che canta "A' città e pullecenella" sculettando.
Ed è una cosa immensamente grave!
Per il nostro presente ma soprattutto per il futuro.

giovedì 25 marzo 2010

Auguri Mina

Inimitabile. E' stata lei la prima a far capire a questa Italia bigotta che le donne possono essere anche qualcosa di diverso dagli angeli del focolare.
Ha dettato le regole in fatto di musica, costume, società. All'apice del suo successo si è eclissata e ha creato il mito. Ancora adesso a settanta anni diverse generazioni la conoscono e l'apprezzano, perchè si cimenta con i pezzi di Alex Britti e duetta con gli Afterhours.
Ironica come solo le donne estremamente intelligenti possono essere, simpatica, affascinante, unica. Grazie Mina!

martedì 23 marzo 2010

Il paradosso della settimana è:
se la figura del "ciuccio" e quella del "padrone" si manifestano nella stessa persona, il lavoro è ancora più difficile da fare.

lunedì 1 febbraio 2010

Stamattina una buffonata in corso alla CCIA di Napoli. Un bla bla bla su "neolaureati" e "giovani" con le massima cariche politiche della città. Una città che, notoriamente, ai giovani, ai laureati, ai neo-laureati, non OFFRE. Nulla. Nessuna prospettiva, manco un'occhiata sul futuro!

sabato 23 gennaio 2010

Calvi Risorta: Presentazione Star Trash

Nella “Piccola Libreria 80mq” in provincia di Caserta, domani, domenica 24 gennaio, ci sarà l’occasione di discutere dell’“emergenza rifiuti in Campania”, recentemente dichiarata finita. Il punto di partenza sarà il libro di Sbadituf: “Star Trash - Sacchetti in mondovisione” (Lavieri Edizione). Le tavole di Simona Bassano di Tufillo saranno esposte e la vignettista “armata” di cartoncini e pennarelli ne creerà delle altre al momento.
“Star Trash” è una raccolta di tavole satiriche sulla disinformazione in tema ambientale. Alla presentazione interverranno lo scrittore Marco Palasciano, l’autore della postfazione, “Il cielo stellato ncopp' 'a munnezza” del libro di Sbadituf che leggerà il suo saggio-racconto “I boschi ombrosi e l'arte dell'oblio”, io come curatrice del sito di informazione EcoNote.it, e Vincenzo Cenname, sindaco di Camigliano, comune virtuoso in fatto di smaltimento dei rifiuti.

martedì 5 gennaio 2010

Vacanze Romane

Enorme, maleducata. Egocentrica e prepotente e caotica. A piazza San Pietro hai la sensazione di essere al centro del mondo, decisamente. Le rovine romane testimoniano quanta storia hai vissuto. Tutto è troppo grande per essere compreso in un solo sguardo. Il Colosseo è maestoso, Trastevere deliziosa. Arte, storia e cultura dappertutto. Persone da tutto il mondo vengono a vederti. Eppure Roma tu, il cuore non me lo hai rubato.