lunedì 24 ottobre 2011

Jamme, un racconto prêt-à-porter


Ci sono finalmente i vincitori del concorso "Parole in corsa"e io posso pubblicare qui il mio racconto (del resto era per questo blog che lo avevo pensato) il tutto prima che sfiorisca anche l'ultimo ricordo dell'estate.
Mi metto sempre sul lato destro del vagone, mi piace da lì scorgere il profilo del Vesuvio, d'inverno coperto di neve, d'estate baciato dal sole. È così definito che sembra ritagliato nel cielo, quello stesso profilo che vedo quando il treno corre veloce a 800 chilometri e qualcosa da qui, il cuore mi si stringe e metto gli occhiali da sole anche se è tardo pomeriggio.

Non ho mai imparato l'esatta sequenza delle stazioni, me ne perdo sempre qualcuna. Eppure Materdei, Museo, Policlinico, fanno parte della mia quotidianità. Ho visto queste carrozze d'inverno, piene di pendolari imbacuccati dentro morbidi piumini e cappelli di lana, vuote di sera con qualche temeraria che tornava dai teatri del centro sui tacchi alti e il filo di perle delle occasioni speciali. E ancora oggi, con un piccolo, sparuto gruppo di persone.

Provo a immaginare dove vadano con queste facce che mi sembrano così familiari. Io sto già pensando di andare a Piazza dei Martiri passando per via dei Mille trionfante come se fossi una garibaldina, incamminarmi verso Palazzo Reale e poi salire fino al punto più alto del Castel dell’Ovo. Lì riempirmi gli occhi e il cuore di tutta quella bellezza, scattando decine e decine di foto per cercare di fermare tutta questa meraviglia, di afferrarne anche solo un pezzetto per sempre. E in questa carrozza? Qualcuno va al mare - in metro -, una donna con il carrellino di sicuro al mercato di Antignano, al Vomero, a fare la spesa, altri dall'aria più tirata forse lavorano ancora o hanno ripreso a lavorare.

Su tutto svetta un cartellone pubblicitario. Dalla tasca di un paio di jeans esce una tessera, sotto c’è scritto: economica, ecologica e qualcos’altro. Serve a spostarsi in maniera diversa in questa brulicante città che vuole cambiare e ritrovare se stessa. Gli dice corri, respira, muori, pazzea, vivi, allucc, mangia, soffri, prega, ridi, chiacchiarea, scrivi, canta, leggi, suona, balla, come solo tu sai fare. Jamme.


giovedì 29 settembre 2011

Torno a casa, vado a casa

C'è calma e silenzio. Solo il tic tic dei tasti sottili sotto il peso delle dita per esprimere pensieri.
Pensavo alla relatività del concetto di "casa". Mi capita qualche volta quando racconto un aneddoto di ingarbugliarmi fra "casa" e "casa".
Qui sento dire "a casa dei miei" ma a me non viene spontaneo, che significa a-casa-dei-miei e poi cos'è questo mièi un pò buttato lì.
Io è lì che sono cresciuta, è lì che ho un bagaglio pieno e stracolmo di ricordi, vuol dire che non è casa mia? non più?
Le prime settimane a Milano per me "casa" era solo la casa di Napoli, con mia mamma, mio padre, mio fratello e il mio cane. Non esistevano altre case, io stavo poggiata in questa nuova città come una bambola sopra una soffice coperta. Ci affondavo giusto l'indispensabile ma non mi rilassavo mai.
Poi ho iniziato spegnere il pc del lavoro pensando di tornare a casa. Infilare le chiavi nel portone, salutare la portiera, imparare a riconoscere i rumori dei vicini e familiarizzare con l'odore di pane del cortile. E piano piano è diventata casa-a-milano.
Torno a casa, vado a casa. Una sola parola, due sole sillabe e molte più sfumature.

giovedì 8 settembre 2011

Un racconto

Data ultima per consegnare racconti sul tema del viaggio. Anche io ne ho scritto uno, e lo avevo scritto proprio da piazzare qui. E quando la giuria avrà decretato il vincitore sarà qui che lo posterò.

martedì 6 settembre 2011

Sciopero del 6 settembre


Oggi si sciopera. Ok. Per il mio "contratto" significa, lavorare e scappare prima delle 18.00, senza sapere se la mensa sarà funzionante. Niente di più.
E cosa cambierà domani? Nulla. In discussione anche l'art. 8 che tocca licenziamenti da un lato e sindacati dall'altro.
Il sindacato (come istituzione) mi sembra sempre più un pettine sdentato che non riesce a raggiungere una fetta man mano più larga di lavoratori "atipici". Non li conosce, non sa a cosa sono sottoposti, e infine non li tutela.
In quel caso non è che i rapporti fra le due parti sociali si sono interrotte, semplicemente non ci sono mai state. Non si conscono.

lunedì 5 settembre 2011

Reoose - Niente è inutile


Immaginate una prospettiva inedita, dove gli oggetti sono considerati per il loro valore d'uso e possono avere una, due anche tre vite. Che vi viene in mente? Sostenibilità, solidarietà, descrescita, baratto.
Reoose è tutto questo e io ho il privilegio di farne parte.

Funziona così, ci si apre un account gratuito, si scattano le foto a oggetti che non utilizzi più e che hai in casa a prendere polvere, aggiungi una descrizione e li 'carichi' sul portale.
A te non servono più ma possono servire a qualcun altro e così via.
Comprare e buttare via non è la strada giusta. E' necessario un cambio di prospettiva, questo.
Reoosizzatevi.

Questo è il portale
, qui il blog collegato e questa è la pagina fan su Facebook. Per informazioni info@reoose.com

sabato 20 agosto 2011

Stereotipi

Ho letto "Benvenuti al sud" e il link riportava a qualche sacchetto di spazzatura in un angolo.
I luoghi comuni semplificano, appiattiscono, fanno perdere in ricchezza e definizione. Lasciatevi prendere dai particolari e conoscete sul serio ciò che vi circonda.

giovedì 4 agosto 2011

Capri


Atmosfera anni '50, colori vividi, occhi pieni di bellezza e compagnia speciale, per me sei stata questo.

martedì 19 luglio 2011

Sempre affollata, devota.



Ma è la mia città (Edoardo Bennato)
Di nuovo Napoli in prima pagina, ci butti l’occhio un pò perplessa e scopri che in realtà è una bella notizia. Una di quelle che ti fa inorgoglire delle tue origini e ti mostra uno spaccato edificante della terra che ami. Come se avessi nelle mani una splendida farfalla colorata da mostrare agli altri solo un secondo prima di farla tornare a volteggiare.
[Qui]

lunedì 6 giugno 2011

Il più grande spettacolo dopo il Big Bang

Siamo noi, io e te.

Animali sociali


L'essere umano è un animale sociale e come tale cerca altri esseri umani con cui intrattenere scambi di opinioni e interazioni. Cerchiamo fondamentalmente nostri simili, persone che abbiano in comune con noi il modo di vedere il mondo, il modo di stare al mondo. Ricordo che uno dei miei insegnanti migliori ci esortava a "riconoscerci", perchè è da persone simili a noi o parzialmente diverse che si apprende, si migliora e si cresce.

Faccio un ragionamento puramente sociologico, del resto è quella la mia formazione.
E quindi mi chiedo cosa accade se sei immerso in un contesto non solo totalmente diverso da quello che caratterizzava la tua quotidianità ma asfittico e piatto?
...
...
...

Meglio non pensarci.

martedì 31 maggio 2011

Masaniello is back


Aprite le finestre, è iniziata una nuova era.
Non ci credevo. Le percentuali si impennavano, intention polls, poi spoglio, poi percentuali.
Alla fine De Magistris vince con il 65% delle preferenze. Un plebiscito. E si presenta così a una piazza Municipio in delirio, maniche già rimboccate, fascia tipo rambo, fogliettino con cui ringraziare tutti quelli che l'hanno aiutato a varcare Palazzo San Giacomo.
Una giornata indimenticabile, da qui si può sperare nella rinascita di una delle più belle città del mondo, la mia.

giovedì 12 maggio 2011

Jovanotti: soundcheck su CorriereTv

Il corpo delle donne e Striscia

Quei mattacchioni di Striscia è da tempo che sparlano di Lorella Zanardo e del suo documentario (e poi libro) perchè si sentono toccati da un semplice montaggio di immagini televisive e un 2+2.
Tanti servizi Striscia style che personalmente guardo malvolentieri e per caso, adesso la notizia dell'"agguato" a Lorella. Ma l'avranno visto il documentario? e se sì, che hanno da parlare Invece di tacere e scomparire?

Chi non ha visto il documentario sulla rappresentazione del corpo delle donne in tv può vederlo qui e leggere il blog. www.ilcorpodelledonne.net consigliatissimo!

martedì 10 maggio 2011

Milano: distrutta la statua di Paladino

Il Milan vince lo scudetto e giustamente i "tifosi" distruggono la statua di Mimmo Paladino al Duomo. La foto è qui su Falsi Movimenti. Caproni, ottusi, ignoranti come il vertice!

mercoledì 4 maggio 2011

martedì 3 maggio 2011

Bin Laden: la foto

Vivo, morto. Foto vera, finta. Chissenefrega.
Ad ogni modo è stato di pessimo gusto pubblicarla.
Qui Sofri.

domenica 1 maggio 2011

Domande senza risposta


Se penso all'immagine di un lavoratore mi immagino una tuta blu, con le mani sporche e screpolate, un panino nella borsa e tanto sonno arretrato. Uno di quelli che non va alle Maldive e che non si fa il problema se la frutta della sua macedonia è tagliata grossa.
Se penso ad un lavoratore chino il capo al mio panettiere. Mi alzo alle 7 e lui è già alle prese con farina e acqua da ore, eppure quando la sera passate le 7 (di sera) gli chiedo se posso entrare a prendere una ciabatta mi sorride lo stesso.

Chi non si sporca le mani, chi raggiunge tutto facile, non mi sa di lavoratore. Sarà un retaggio politico e culturale.

Eppure adesso che senso ha festeggiare il primo maggio? Lo festeggio anche io? Festeggio adesso un lavoro precario che limita il mio orizzonte a 3-6 mesi? Che paga poco un aver investito tanto mio e dei miei genitori?

Un ricercatore che studia tutta la vita se è borsista (se lo è) porta a casa a fine mese meno di mille euro, uno spiantato famoso per essere famoso sta 2 ore in una casa piena di telecamere e poi fa le serate in giro. Prende fino a 10.000 euro. Dov'è la nostra uguaglianza sociale? Dov'è il criterio meritocratico in questo strampalato paese?

Che (mi autocensuro) c'è da festeggiare oggi in Italia?

Woityla e Pinochet

E va bene Wojtyla con Pinochet. Ma anche io ho una foto con D'Alessio in fondo a qualche cassetto.

martedì 26 aprile 2011

IC Reggio Calabria - Milano Centrale

Quanta varia umanità attraversando lo stivale in lungo.
Scopri città nuove e sconosciute che ti sembra siano lì solo per i fumatori con la testa in fuori e il resto del corpo nel vagone, che aspirano una boccata di sigaretta prima che il segnale sia verde.
Dialetti e stereotipi si mischiano. Ascolti pezzetti di storie, racconti divertenti e ti allontani da casa.

sabato 23 aprile 2011

Che te costa a venì ccà?

Pane e sogni


Datemi il pane e i sogni e sarò felice. Se non mi date sogni dovete darmi tanto pane da riempirmi la pancia e stordire le aspirazioni. Se mi date sogni posso anche saziarmi di quelli.

venerdì 22 aprile 2011

Era solo un anno fa

"Chissà quando l'apriranno", si rideva, si scherzava sui lavori in corso nella piazza della Camera di Commercio, parlando della nuova fermata della metropolitana e cercando di sovrastare il rumore dei lavori. Era qualche giorno prima di Pasqua e un bel sole caldo rasserenava la pausa pranzo e noi un pò in anticipo sui tempi condividevamo un tortano (o casatiello?) mangiato nei fazzoletti di carta.
Era solo un anno fa.

lunedì 18 aprile 2011

Gessetti colorati


Mia mamma e mio padre sono stati qui da me. Ho potuto chiacchierare seduta sul marciapiede del negozio d'animali sotto casa con papà, raccontare a mamma che quando torno dal lavoro trovo i disegni dei bambini sulla strada che mi riporta a casa, fatti con i gessetti colorati.
Mi hanno riempito frigo, dispensa e il cuore, tanto.
Ero presa da una grande frenesia ed energia. Mio padre ha reso funzionante in casa tutto ciò che non lo era e - pensavo - non lo sarebbe mai stato. Mamma ha sistemato fiori e piante muovendosi fra le stanze come se le conoscesse da sempre, senza sbattere contro gli spigoli delle porte, come continuo a fare io dopo due mesi.

giovedì 17 febbraio 2011

In un frullatore

Fra il brivido della novità e la mancanza d'approdo. In strade che non sono le mie e che i miei occhi vedono per la prima volta mi copro le orecchie con la musica di cd che ho lasciato a casa mia per sentirmi più al sicuro. Sotto a uno scanner perennemente a passare in rassegna le facce cercando di memorizzare nomi e ruoli. Vestiti non stirati e letti singoli da condividere per svegliarsi stanchi. Sorridendo a un raggio di sole che si fa spazio sotto questa patina da grattaevinci e arriva a te.

sabato 22 gennaio 2011

Le cose che restano


La più bella fiction Rai degli ultimi anni, con giovani attori bravissimi. Punte di diamante Paola Cortellesi e Claudio Santamaria.

martedì 18 gennaio 2011

Lì dove ti avevo lasciato

Probabilmente potrà sembrare presuntuoso e arrogante, ma c'è una riflessione che tendenzialmente ricorre, visto che sono continuamente alla ricerca di persone che ne sappiano più di me da cui imparare e quindi mi confronto sempre e comunque con chiunque. Se questa considerazione - tutta sul mio modo di vivere - la associamo alla possibilità di recuperare contatti persi o di vedere un pò "a che punto sono gli altri", data dalle nuove piattaforme e tecnologie con cui comunichiamo, forse si inizia a capire dove voglio andare a parare. O forse no.
E' che dovendo sempre evolvere, cambiare, reinventarmi, crescere, professionalizzarmi quando vedo altri rimasti dove li avevo lasciati in fatto di amicizie, abitudini, modo di fare...
Devo andare, ho un nuovo lavoro da fare.

domenica 9 gennaio 2011

Che bella giornata


Un film leggero, un pò scontato, per ridere al termine di una bella giornata.

lunedì 3 gennaio 2011

La Russa e la soldatessa

Non sono riuscita a trovate il filmato esatto ma ieri il TG5 ha mandato in onda un servizio sul Ministro della Difesa La Russa che ringraziava i militari dell'esercito per l'operazione "Strade pulite" nel centro di Napoli.

La Russa si fermava a stringere la mano a tutti i militari, la telecamera scorre gli uomini in divisa e mascherina bianca, il Ministro attende il saluto sull'attenti e poi stringe vigorosamente la mano. Fino a che non è il turno di una donna soldato: attenti, saluto, stretta di mano come da copione e poi il Ministro toglie la mascherina alla soldatessa per scoprirne il volto! La ragazza è visibilmente imbarazzata da quello "sconfinamento".

Perchè non ha tolto la mascherina anche agli uomini? Perchè si è concesso questo fuori programma con una donna soldato? Che diritto ne ha di portare le mani al viso di un militare?

Ho cercato tracce dello mio sgomento, letto anche sulla faccia di mio fratello che in quel momento era a tavola con me, in Rete. Non ne ho trovate. Seguo però Ilcorpodelledonne e così l'ho segnalato a loro perchè il progetto, il libro e il documentario servono a risvegliare la sensibilità rispetto a questi temi.

Un altro video, in cui però non c'è la scena sopra spiegata l'ho trovato qui.

sabato 1 gennaio 2011

2010

Grazie 2010. Ora non ho la moleskine del 2009 per avere la prova concreta, ma credo di aver realizzato gran parte dei propositi e desideri che avevo quando sei iniziato, 365 giorni fa. Mi hai regalato anche delle belle sorprese, al di là delle mie aspettative. Ed era difficile, anche il 2009 è stato ricco ed intenso.

Quest'anno ho imparato molto, mi sono confrontata con persone nuove ed esperienze.

Lo ricorderò per gli ultimi esami all'università, preparati nel tempo che riuscivo a ritagliare fra più progetti e lavori. Studiare nel tempo fra Chiaiano e Piazza Dante, studiare fra una mail e una telefonata, studiare durante una riunione annuendo di tanto in tanto. Inventare e pescare dall'attualità in qualche occasione agli esami. Gli ultimi fatti senza più ansie o preoccupazioni, con il bonus: dopo aver totalizzato 36+24 esami.

Mi sono laureata con una tesi che mi è piaciuto scrivere fra Amsterdam e Cefalù nella calda ma piovosa estate, con un editor speciale e un relatore che ha saputo indirizzarmi: con pochi e semplici consigli.

E grazie alla tesi ho conosciuto il mio mito: la Renna di RDS. Di quel giorno lì ricorderò sempre la voglia di darmi un pizzicotto per capire se effettivamente ero lì o stavo sognando.

La mia laurea ma anche il mezzo secolo di papà e la laurea del mio adorato Giuseppe.

Sei puntate ad apprezzare un pò di più il Duomo e la frenetica città che si stende intorno ad esso. E' in questo continuo A/R che ho fatto nuove e promettenti amicizie e ho tagliato rami secchi un pò qui e un pò là, rami che già germogliano.

Due capi completamente opposti e diversi con cui lavorare, e ognuno a modo suo mi ha insegnato e dato tanto. Nuove prospettive per il futuro e soprattuto tante novità.

Di questo anno mi porterò qualche parola in francese imparata e la pioggia della seconda volta a Parigi. Je suis... Mi ricorderò Michael Bublè e i Simply Red ad Assago. Mi porterò Bari vista da una suite, Burano, Murano e Torcello con una manciata di abitanti, Venezia sotto un pallido sole, Roma prepotentemente capitale, la pizza con i crocchè di una Sorrento fredda, le domeniche dalla zia Annamaria in taxi sotto alla pioggia, la torrida e antica Palermo, l'incatevole casina di Cefalù con il mare alle finestre e i ganci delle case di Amsterdam lungo le decine di canali.

Nel 2011 i fondamentali pilastri della mia vita non cambiano, anzi continuo a costruirci intorno e lo faccio perchè sono forti e solidi. Quest'anno che si apre mi trova più forte, più equilibrata, più determinata.

Benvenuto 2011, che sia pieno di belle sorprese per chi non si lamenta, si rimbocca le maniche e riesce a percorrere la strada in salita godendosi anche il paesaggio. A chi conosce anche i pronomi "tu" e "noi" oltre ad "io". A chi apprezza quello che ha ed è pronto sempre ad imparare e ricominciare.
Auguri.